La tecnoscienza e la comunicazione mediata
La tecnoscienza e la comunicazione mediata

La scienza veicolata dai media in genere si allinea ad un target ed equilibrio etico e morale ma il contesto sociale è generalmente sottoposto ad una fagocitosi da parte della tecnologia e della scienza spesso fuse in una nuova tecnoscienza , termine coniato dal sociologo ed antropologo Latour. In campo tecnoscientifico la cosiddetta risposta tecnocratica si basa su una visione specifica dei rapporti tra esperti , politici e cittadini e sono due i cardini di tale visione : 1) Cittadini e politici versano in uno stato di “deficit” di disinformazione. 2) Questa disinformazione è alimentata da una copertura mediale inadeguata e sensazionalistica nella tecnoscienza , a questa si aggiunge una scarsa preparazione scientifica da parte delle istituzioni e del mondo della cultura ed una disattenzione nei confronti della ricerca scientifica , tutto ciò aumenta la paura irrazionale spingendo a guardare con sospetto la ricerca e le innovazioni tecnologiche tra cui gli ogm , l’energia nucleare , le cellule staminali etc . Gruppi e movimenti nell’area ambientalista ed interessi economici vanno a fomentare l’ostilità del pubblico soprattutto in ambito agro-alimentare . La gravità di questa situazione dal punto di vista tecnocratico si delinea prevalentemente con due etichette : Analfabetismo scientifico e pregiudizio antiscientifico . E’ opportuno quindi dare maggiore spazio agli esperti con l’obiettivo di colmare il divario di conoscenze tra esperti e grande pubblico che nella visione tecnocratica si definisce come “Public understanding of science”   ( PUS ) come etichetta del “deficit model” . A metà degli anni 80 si delinea un vero e proprio movimento per il PUS con l’obiettivo di una migliore comprensione della scienza elevando la qualità delle decisioni pubbliche e private con un maggiore impegno da parte delle istituzioni pubbliche e private . Un miglioramento sul piano individuale e collettivo in tema della tecnoscienza determina una migliore e maggiore forza lavoro ottenendo una riduzione della ostilità da parte del popolo . Quindi gli scienziati devono imparare a comunicare con il pubblico . Varie istituzioni pubbliche e private hanno varato iniziative tipo “open days” da parte di laboratori e “festival della scienza” da parte di fondazioni “contro l’analfabetismo scientifico” .  Lo scetticismo da parte dei cittadini nei confronti dei cibi transgenici è da imputare alla loro disinformazione , cittadini più informati abbracceranno senza riserve le posizioni della comunità scientifica . Si registra una netta diffidenza e chiusura nei confronti delle biotecnologie agroalimentari ma al tempo stesso una grande apertura nei confronti di quelle dell’area medica . C’è una reale ignoranza nei confronti delle materie scientifiche , infatti solo il 6% degli intervistati ha saputo dare risposte esatte sulle cause delle piogge acide . Quando si parla di Astrologia c’è una piccola apertura che si annulla quando si pronuncia il termine di oroscopo . Spesso c’è un pregiudiziale scetticismo verso gli esperti scientifici , esempio emblematico è il caso delle pecore radioattive dove gli allevatori hanno colto la gravità dell’incidente nucleare del 1986 a Chernobyl con la conseguenziale contaminazione dell’acqua , degli alimenti nonché del terreno , viceversa gli esperti avevano minimizzato la gravità di questo episodio . I mass media hanno un ruolo importante poiché essi danno molto spazio alla tecnoscienza ed alle biotecnologie mediche non sempre in chiave allarmistica e negativa ma certamente sottolineando il fatto che si registra un aumento dei rischi e delle possibili  implicazioni per la società . La mucca pazza , gli ogm , le scorie radioattive, le cellule staminali rappresentano tutti aspetti che uniscono il pubblico non esperto con gli esperti della comunicazione scientifica :                     Più comunicazione = più comprensione = più sostegno sociale alla scienza = più innovazione = più sviluppo economico . Si sostiene la necessità di creare un clima favorevole alla ricerca e dunque all’innovazione e dunque al benessere della società . Sul piano politico il cittadino è esortato ad informarsi sui temi tecnoscientifici e biotecnologici . La fisica è la scienza per eccellenza in termini di percezione pubblica . Si tende ad un’istruzione migliore soprattutto in ambito scientifico con vari strumenti didattici che vanno da quelli multimediali alle città della scienza . Nel segno del PUS la conflittualità su temi tecnoscientifici è aumentata . I cittadini devono essere informati quel tanto che basta a capire che bisogna dare retta agli esperti . Più la scienza e le tecnologie aumentano e più la società oppone resistenza . Politici , istituti di ricerca , comitati di esperti , interessi economici , gruppi ambientalisti e pubblico interagiscono nei temi e dilemmi della tecnoscienza . Negli anni è aumentato lo scetticismo nei confronti della scienza e soprattutto dei politici che prendono decisioni in ambito tecnoscientifico poiché è aumentato il contrasto tra scienza ed opinione pubblica . Dalla “big science” del dopoguerra prevalentemente giocata tra accademia e decisione politica in cui regnava la fisica si è passati alle biotecnologie mediche con relative reazioni in Borsa come espressione di risultati di ricerche finanziate da imprese nel settore farmaceutico e agroalimentare . La crisi dell’immagine della ricerca scientifica si accentua quando gli stessi ricercatori dimostrano interessi materiali e sempre più frequenti discese in campo e conseguenziali manifestazioni di piazza . Da anni sono attivi fondi di investimento internazionali sulla ricerca nel campo delle biotecnologie mediche . Accade che l’annuncio di una scoperta scientifica faccia salire le quotazioni in borsa dell’azienda che ha investito su quel particolare progetto . Business e ricerca hanno suggellato un intreccio nel 2000 quando c’è stata una dichiarazione congiunta tra Blair ed il presidente USA in cui si complimentarono con i ricercatori del “Progetto Genoma” . Una sempre maggiore intersezione tra aree quali la microelettronica , le biotecnologie e l’informatica ed il mercato determina una trasformazione della conoscenza scientifica in attività economica al contrario di quanto accadeva che attribuiva al ricercatore le ricompense in termini di reputazione . Senza interessi non avremmo le scoperte scientifiche . Emergono le biografie degli scienziati , la proprietà intellettuale , la crescita delle riviste scientifiche e la brevettabilità , nella biologia si possono brevettare anche i microrganismi . Nel 1988 fu brevettato il primo animale della storia : L’oncotopo . Nel sistema peer review si garantisce la qualità di ciò che viene pubblicato ; nascono archivi elettronici come Arvix , Pubmed e Plos , oggi Plos è anche una rivista          ( Plos Biology ) che hanno inciso in maniera determinante sulla pratica quotidiana dei ricercatori . Dalla fisica si passa alla biologia molecolare con aumento delle app ( analisi del DNA a domicilio oppure anche l’accertamento di una paternità tramite l’analisi della saliva ) . Mentre prima la scienza accademica snobbava i media , li considerava lo specchio sporco , la scienza post-accademica individua nei media sempre più un interlocutore centrale . Il riscaldamento globale ed i mutamenti climatici sono molto spesso al centro dei dibattiti . Tanto più vi è una risonanza mediale e maggiore è l’aumento delle scelte nell’ambito della priorità di ricerca . Emergono la genetica , la robotica e la cibernetica con aumento di collaborazioni tra istituzioni , ricerca in ambito delle scienze naturali e sociali con la nascita degli invisible colleges . Dal laboratorio si passa ai più ampi processi socioeconomici di globalizzazione . Avanzano reclutamenti di ricercatori dalla Cina , dall’India , dalla Corea e dalla Russia . I biologi non sono più votati alla gloria bensì dicono anche frasi del tipo “Oggi posso fare buona scienza e guadagnarci anche dei bei soldi” , inoltre si nota una più aperta diffusione e condivisione dei risultati e delle innovazioni tecnologiche a differenza del passato in cui al ricercatore era già sufficiente dare il proprio nome ad una scoperta ( corpuscolo del Golgi o effetto Doppler ) . L’ethos mertoniano cessa di essere predominante nel momento in cui l’occidente cessa di rappresentare lo scenario principale lasciando lo spazio all’oriente . All’aumento della tecnoscienza si contrappone la staticità della società ed in ogni caso tutte le suddette trasformazioni si attuano entro ampi mutamenti in ambito economico , politico e sociale . In uno scenario di mutamenti tecnoscientifici e sociali si attua una crescente mobilitazione dei cittadini ed un crescente aumento della paura e della resistenza nei confronti dell’odierna ricerca e moderne innovazioni . I non esperti chiedono ed ottengono di partecipare e di essere coinvolti e quindi di avere voce in capitolo sulle questioni legate alla scienza e alla tecnologia , questo determina un impatto significativo sul ruolo sociale della tecnoscienza e sui processi di produzione della conoscenza in campo scientifico . Una co-produzione è presente nell’area della ricerca in campo biomedico ( ricerca sull’AIDS , casi di leucemie tipo quelle sviluppatesi negli anni ottanta tra le famiglie del Massachusetts e la conseguente nascita di relative associazioni diventando in questo modo dei gatekeepers ) . Una co-produzione emblematica si configura nelle forme di protesta locale nei casi di smaltimento rifiuti , centrali per la produzione di energia , nella difesa della salute ed ambiente . Anche la giurisprudenza cerca , caso per caso , un equilibrio tra la tecnoscienza , interessi e posizioni sociali diverse . La staffa per cavalcare o le cinghie del surf rappresentano delle invenzioni che coinvolgono la tecnoscienza con miglioramenti dei rapporti sociali con un contemporaneo coinvolgimento delle associazioni a favore dei consumatori in un esteso sistema ibrido . Esempi di forme di partecipazione in ambito tecnoscientifico sono ad esempio il referendum , le udienze pubbliche o anche la giuria del popolo anche valutando il rapporto costi/benefici . Si individuano tre vaste categorie di coinvolgimento del pubblico : 1) Comunicazione pubblica ;   2) Consultazione pubblica ; 3 ) Effettiva partecipazione pubblica . Esiste  una simultanea coesistenza dei tre modelli che si coagulano in una densa compartecipazione e cooperazione tra esperti e non esperti secondo il deficit model autoalimentandosi a vicenda determinando un aumento dell’impasse decisionale . Il pubblico entra sempre più nei laboratori e nei processi di ricerca ma allo stesso tempo i ricercatori e gli scienziati scendono in piazza e si mobilitano nello spazio pubblico con un intreccio di rapporti tra scienza , politica e opinione pubblica con una politicizzazione della tecnoscienza ( OGM , BSE , H1N1 ) . La risposta tecnocratica non è più in grado di sciogliere i nodi della tecnoscienza nell’odierna società poiché nella scienza post-accademica si è instaurato un cortocircuito comunicativo tra la ricerca ed il pubblico che ha tagliato fuori la mediazione dei policy makers ; non è più possibile poiché i non esperti hanno chiesto ed ottenuto un totale coinvolgimento ( anche tramite movimenti di associazioni di cittadini ) nelle decisioni politiche rendendo un tutt’uno SCIENZA-SOCIETA’-POLITICA nella discussione di temi quali la mucca pazza , l’AIDS , il cancro , i CFC ed il buco dell’ozono etc. La concezione tradizionale della comunicazione pubblica della scienza è : SCIENZA-MEDIA-PUBBLICO . In passato i media erano considerati il cosiddetto specchio sporco e la divulgazione scientifica era un termine usato in maniera dispregiativa , oggi la situazione si è completamente ribaltata ed i media sono considerati una valida opportunità di efficace comunicazione . A partire da una concezione lineare , pedagogica e paternalistica si è arrivati ad un progresso qualitativo della comunicazione pubblica della scienza . Cloitre e Shinn nel 1985 hanno identificato 4 aree del processo della comunicazione scientifica raffigurato come un imbuto : 1 ) Livello intraspecialistico ovvero un paper pubblicato su una rivista scientifica specializzata dove prevalgono i dati empirici , i riferimenti alle attività sperimentali e i grafici 2) Livello interspecialistico ovvero gli articoli interdisciplinari pubblicati su “Nature e Science” 3) Livello pedagogico in una prospettiva storica che Fleck denomina “scienza dei manuali” 4) Livello popolare ovvero la scienza amatoriale e dei documentari scientifici televisivi . A livello popolare scompaiono dubbi presenti nelle altre 3 aree : l’AIDS si identifica co l’HIV . Le versioni dominanti della comunicazione della scienza sono : Deficit , Dialogo e Partecipazione . Nella prima si ha il trasferimento di una divulgazione unidirezionale ( trasferire conoscenza ) , nella seconda si ha una consultazione ed una negoziazione bidirezionale ( discussione delle implicazioni della ricerca ) , nella terza avviene una co-produzione della conoscenza ( si definisce l’agenda di ricerca ) . La comunicazione quindi va intesa come uno strumento tecnico la cui dinamica principale si configura in un processo co-evolutivo .  Un tentativo di soluzione della crisi e dei conflitti sulla tecnoscienza si configura nell’etica ed in ambito bioetico . Temi quali la fecondazione assistita e le sue degenerazioni fino ad arrivare alla completa mappatura del genoma umano sono solo esempi di come la società si senta partecipe e coinvolta in prima linea . All’aumentare delle invenzioni in campo tecnologico aumentano le paure della società , la resistenza verso una determinata ricerca ed un coinvolgimento nell’area degli interessi economici in un sistema ibrido ed in un tutt’uno con una progressiva perdita di fiducia nei confronti delle istituzioni . Latour dice che non esiste nessuna innovazione senza rappresentanza democratica nella decisione politica . Il femminismo e l’ambientalismo hanno da sempre messo in crisi le innovazioni in un rapporto tra sapere e potere . Alcuni sociologi enunciano che la scienza si prende il merito della penicillina e dà alla società la colpa della bomba atomica . La scienza post accademica è pervasa da molteplici e contrastanti forze e pressioni che la rendono impossibilitata a autoregolamentarsi in una autodisciplina . La tecnoscienza è generalmente neutrale ma sono le sue applicazioni che la rendono buona o cattiva . Sussiste in definitiva una continua miscela tra scienza , politica , società , economia , ecologia , medicina , laboratori , associazionismo e giurisprudenza con uno sguardo alla bioetica ed alla libertà di ricerca . Il dialogo tra esperti e non esperti deve sussistere sempre ovvero non solo quando i meccanismi decisionali si inceppano ma anche nella valutazione dei costi/benefici al fine di mettere in atto un’invenzione . Portando la democrazia nel cuore della tecnoscienza e la tecnoscienza nel cuore della democrazia rende obbligatorio e compiuto il percorso che porta la società ad interrogarsi fin dall’inizio su quale visione vogliamo tentare di realizzare . Una società della conoscenza deve obbligatoriamente coesistere con una società davvero democratica con la possibilità di poter scegliere il mondo che vogliamo . 

Bibliografia :

Massimiano Bucchi ; Scienza e società . Raffaello Cortina Editore .

Massimiano Bucchi ; Scegliere il mondo che vogliamo . Il Mulino Contemporanea .

Andrea Cerase ; Rischio e comunicazione ; Ed. Egea .

Filippo d’Alfonso