L’IMPORTANZA DEI VACCINI
L’IMPORTANZA DEI VACCINI

 L’importanza dei vaccini: oltre i falsi miti, la prevenzione prima di tutto

L’argomento vaccini è un tema molto dibattuto in questi mesi e se ne parla talvolta in maniera errata, alludendo all’associazione causale tra l’esposizioneaivaccini e l’insorgenza di alcune malattie.

Queste affermazioni sono inattendibili, in quanto prive di fondamenti scientifici reali ovvero di quella che è definital”EVIDENCE-BASED MEDICINE”.

Tale concetto,che ha assunto negli ultimi anni una fondamentale caratteristica della medicina moderna,significache è possibile basare le decisioni, diagnostiche e terapeutiche e socio-economiche, solo sulla valutazione critica dei risultati reperibili dalla letteratura scientifica.


Tra i vari tipi di medicinali (antibiotici, antibatterici, chemioterapici, ecc.) che un individuo può assumere, i vaccini costituiscono una classe di composti che meritano un discorso a parte in quanto per loro composizione contengono la componente “biologica” che origina la malattia che poi prevengono.

A questa classe di composti l’umanità deve una grande riconoscenza, in quanto dalla loro scoperta derivano le più grandi vittorie della medicina moderna che hanno portato a debellare numerose malattie mortali e debilitantievitando miliardi di complicanze e decessi.

Tra lebattaglie vinte grazie alla vaccinazioneoccorre ricordare:

  • l’eradicazione (totale scomparsa) del vaiolo, dichiarata ufficialmente dall’OMS nel 1980.
  • la quasi totale eradicazione della poliomelite.
  • La drastica riduzione della mortalità dovute alle epidemie causate dai virus influenzali (spagnola, asiatica ecc.).

.

I VACCINI cosa sono e come agiscono

I vaccini, infatti, sono preparati biologici costituiti da microrganismi uccisi o attenuati, oppure da alcuni loro antigeni, o da sostanze prodotte dai microorganismi e rese sicure (come ad esempio il tossoide tetanico che deriva dal trattamento della tossina tetanica) oppure, ancora, da proteine ottenute con tecniche di ingegneria genetica.
Generalmente i vaccini contengono, oltre la componente “biologica” anche acqua sterile (o soluzione fisiologica) ed in taluni casi possono contenere, in piccole quantità, anche adiuvanti per migliorare la risposta del sistema immunitario, conservanti (o un antibiotico) per prevenire la contaminazione del vaccino da parte di batteri, estabilizzanti per mantenere inalterate le proprietà del vaccino durante lo stoccaggio.

 Esistono varie tipologie di vaccino:

  • vaccini vivi attenuati (come per morbillo, rosolia, parotite, varicella, febbre gialla e tubercolosi): prodotti a partire da agenti infettivi resi non patogeni
  • vaccini inattivati (come per l’epatite A, la poliomielite e l’antinfluenzale split): prodotti utilizzando virus o batteri uccisi tramite esposizione al calore oppure con sostanze chimiche
  • vaccini ad antigeni purificati (come per la pertosse acellulare, l’antimeningococco e l’antinfluenzale a sub-unità): prodotti attraverso raffinate tecniche di purificazione delle componenti batteriche o virali
  • vaccini ad anatossine (come per tetano e difterite): prodotti utilizzando molecole provenienti dall’agente infettivo, non in grado di provocare la malattia, ma sufficienti ad attivare le difese immunitarie dell’organismo
  • vaccini a Dna ricombinante (come per epatite B e meningococco B): prodotti clonando e producendo una grande quantità di un determinato antigene.

Una volta somministrati, i vaccini simulano il primo contatto con l’agente infettivo evocando una risposta immunologica (immunità umorale e cellulare) simile a quella causata dall’infezione naturale, senza però causare la malattia e le sue complicanze. Il principio alla base di questo meccanismo è la memoria immunologica: la capacità del sistema immunitario di ricordare quali microrganismi estranei hanno attaccato il nostro organismo in passato e di rispondere velocemente, l’assenza di una memoria immunologica è il motivo per cui i bambini piccoli vanno incontro alle malattie infettive più frequentemente dell’adulto. Senza le vaccinazioni, il nostro corpo può impiegare anche due settimane di tempo per produrre una quantità di anticorpi sufficiente a contrastare l’invasore, intervallo di tempo durante il quale il microrganismo può causare danni al nostro organismo.

La diminuzione dell’incidenza di molte malattie gravi è andata di pari passo con l’aumento della copertura vaccinale tra la popolazione, ma se quest’ultime non vengono mantenute, alcune malattie eliminate o diventate rare (come il vaiolo, la polio o la difterite) potrebbero rapidamente riapparire, perché gli agenti infettivi che le causano continuano a circolare in altre parti del mondo. Le vaccinazioni, non solo proteggono noi stessi, ma anche le persone che non possono essere vaccinate (perché non ancora in età raccomandata, perché non rispondono alla vaccinazione o perché presentano controindicazioni) attraverso quella che è definita immunità di gregge,  per cui, se la percentuale di individui vaccinati all’interno di una popolazione è elevata si riduce la possibilità che le persone non vaccinate (o su cui la vaccinazione non è efficace) entrino in contatto con il virus e, di conseguenza, si riduce la trasmissione dell’agente infettivo (vedi il caso degli aumenti dei di morbillo)

Lo stato dell’arte dei vaccini del III millennio.

Anche per i vaccini, così come per le altre classi di medicinali, negli ultimi decenni grazie alle sempre più stringenti norme di buona fabbricazione (NBF o GMP) ed all’introduzione del Common Technical Document (CTD), necessaria per ottenere l’AIC (autorizzazione all’immissione in commercio, ed all’EVIDENCE-BASED MEDICINE alla base di ogni nuovo rilascio di una AIC,  possiamo affermare senza alcun dubbio che i vaccini del III millennio sono prodotti sicuri e di qualità comprovata,  che non devono generare paura e rigetto della profilassi in quanto come già detto non esiste alcuna comprovata dimostrazione scientifica della correlazione con alcune malattie.

Pur sapendo  che anche per i vaccini, come qualsiasi altro farmaco, esiste un rapporto rischio beneficio, occorre precisare che nel caso dei vaccini tale rapporto è senza dubbio uno dei più bassi rapportato al grande beneficio generato su grandi numeri di popolazione.


La scienza e la ricerca sono in continua evoluzione, ma come sempre accade in tutti i campi, esistono resistenze e falsi pregiudizi che ne ostacolano il cammino.

Mentre in passato i “bastian contrari” ed i”talebani” erano isolati e le loro idee, che ci farebbero regredire all’età della pietra, restavano confinate nel loro ristretto ambito, oggi grazie ai media e soprattutto ai social, queste idee oscurantiste sono alla portata di tutti e ingenerano dubbi e falsi allarmi.


A tal proposito è utile citare una frode scientifica riguardante l’associazione causale tra vaccini e autismo, in cui si sosteneva che il vaccino trivalente potesse provocare un’infiammazione della parete intestinale, responsabile del passaggio in circolo di peptidi encefalo-tossici, ha causato periodici allarmi e discussioni in diversi Paesi tra cui l’Italia. Tale studio di Andrew Wakefield è stato però smentito dalle principali autorità sanitarie mondiali: nel 2010 il General Medical Council britannico ha stabilito che quella ricerca non era attendibile e che i dati erano stati falsificatiThe Lancet (la rivista che lo aveva pubblicato) qualche giorno dopo ha addirittura ritirato l’articolo e nel 2012 Wakefield è stato definitivamente radiato dall’Ordine dei medici.
Il polverone sollevato dal caso Wakefield ed il “tam-tam” mediatico relativo ha comportato la nascita di diverse correnti di pensiero “anti-vaccinazione” che sostengono le proprie tesi nonostante l’evidenza scientifica dimostri il contrario. Il clima di incertezza e di disinformazione è cresciuto anche per all’improvvida indagine della procura di Trani, che ha emesso una sentenza che contesta l’obbligo della vaccinazione.

Tale clima di confusione, anche a causa delle diverse posizioni di ciascuna regione, ha portato ad un rallentamento del piano vaccinale fino al punto di registrare in Italia una recrudescenza di alcune malattie a volte anche mortali come il morbillo.


Nel corso degli anni, sono stati pubblicati diversi studi scientifici in cui si dimostra che non vi è alcuna associazione tra vaccino e autismo ed alcuni di questi studi sono stati condotti anche in Italia, alcuni dei quali consultabili al sito dell’ISS.


La vaccinovigilanza.

A sostegno della sicurezza e dei controlli in tema di vaccini, segnaliamo che è attiva una rete di farmacovigilanza, chiamatavaccinovigilanza che comprende l’insieme delle attività di farmacovigilanza relative alla “raccolta, valutazione, analisi e comunicazione degli eventi avversi che seguono l’immunizzazione (“AdverseEventFollowingImmunization” – AEFI). In termini più ampi, la farmacovigilanza e la vaccinovigilanza rappresentano un insieme complesso di attività finalizzate a valutare in maniera continuativa, tutte le informazioni relative alla sicurezza dei prodotti medicinali e ad accertare che il rapporto beneficio/rischio (B/R) si mantenga favorevole nel corso del tempo”.


La vaccinovigilanza rappresenta dunque uno strumento per monitorare la sicurezza dei vaccini anche dopo la loro approvazione e immissione in commercio. La vaccinovigilanza viene realizzata attraverso la raccolta e l’analisi delle segnalazioni di spontanee di AEFI (da medici, operatori sanitari e pazienti), tramite le quali possono emergere segnali che necessitano di approfondimento per essere smentiti o confermati e quantificati in termini di rischio attraverso la conduzione di studi di farmacoepidemiologia.Queste vengono raccolte nel database della Rete nazionale di farmacovigilanza (Rnf). La segnalazione può essere effettuata online (attraverso la piattaforma informatica denominataVigifarmaco dell’Agenzia nazionale del farmaco, AIFA) o inviando il modulo cartaceo debitamente compilato via posta (o fax o email) al responsabile di farmacovigilanza della struttura di appartenenza del segnalatore. Queste sono definite attività di sorveglianza passiva.
L’AIFA valuta ciascun caso e provvede a inoltrare le segnalazioni di quelli gravi al database europeo di Eudravigilance (che raccoglie le segnalazioni di sospette reazioni avverse a farmaci autorizzati nello Spazio economico europeo).La disponibilità di tutti questi dati, permette di evidenziare rapidamente problematiche specifiche, che meritano ulteriori approfondimenti e aumenta le dimensioni delle popolazioni studiate, consentendo di valutare anche AEFI molto rare che non possono essere adeguatamente studiate usando i dati derivanti da un’area geografica limitata né da un campione selezionato.

Il nuovo piano vaccinale (decreto di maggio 2017)

Alla luce di quanto sopra esposto desideriamo affermare l’importanza delle vaccinazioni e plaudiamo,  sulla base dei dati preoccupanti  pubblicati dal Ministero della Salute sulle coperture vaccinali a 24 mesi d’età, relative all’anno 2015 su una coorte di nascite del 2013, che evidenziano un calo delle vaccinazioni con una forte recrudescenza dell’insorgenza del morbillo all’iniziativa recente del Governo che vinte le polemiche interne ha varato un provvedimento  che rende le vaccinazioni obbligatorie per poter iscrivere i bimbi fino a sei anni a scuola.  .

I vaccini obbligatori sono: anti-difterite, anti-tetano, anti-poliomelite ed anti-epatite B) (già obbligatorie per legge)  si aggiungono quelli anti-morbillo, anti-parotite e anti-rosolia (la trivalente Mpr), anti-pertosse ed anti-Heamophilus B (che oggi vengono somministrate insieme alle quattro obbligatorie in una esavalente). Anche i vaccini per anti-varicella e anti-meningococco B e C diverranno obbligatori quelli consigliati sono anti-HPV anche per i maschi adolescenti. Entro il 2018, è prevista, inoltre, l’introduzione delle vaccinazioni: anti-rotavirus a tutti i nuovi nati dalla coorte 2018, 5° dose di anti-poliomielite nell’adolescente e anti-Herpes Zoster nei soggetti di 65 anni di età.

Conclusioni e ricordo di Albert Sabin a cui si deve la quasi scomparsa della Polio

Questo articolo è stato scritto per  cercare di fare chiarezza sull’importanza dei vaccini e sul ruolo che i farmacisti devono svolgere nell’informare e rassicurare la popolazione che chiede consiglio e spiegazioni.

Ma desidero approfittare di tale occasione per ricordare anche quanto ha fatto il Rotary per debellare la poliomielite.
Il Rotary è un’organizzazione internazionale, che conta oltre 1.250.000 iscritti in 180 paesi, riconosciuta ed accreditata all’ONU che dal 1905 si prodiga per il benessere dell’umanità. Tra i suoi progetti più importanti vi è l’operazione “POLIO PLUS” che ha permesso di vaccinare negli ultimi decenni gratuitamente, grazie al vaccino messo a punto da Sabin oltre 2 miliardi di bambini eradicando di fatto quasi del tutto la poliomielite (sussiste solo in 3 nazioni dove per motivi religiosi e false credenze si impedisce di vaccinare i bambini).

DSCF0283.jpgUn Farmaco per la Vita.jpgL’operazione POLIO PLUS è nata in un club Rotary Italiano (precisamente nel Rotary club di Dalmine ed è stata poi adottata da tutti i club rotariani del mondo. Il 3 marzo 2008, durante la mia presidenza del Rotary Club Roma Nord Ovest, per onorare la memoria di Albert Sabinnel quindicennale della sua morte, che da buon rotariano NON ha brevettato il vaccino e lo ha reso disponibile per compiere il bene dell’umanità, ho fatto intitolare, alla presenza delle massime cariche rotariane e del presidente del Rotary Club di Dalmine un giardino su Viale Marconi a Roma.

Inoltre ho fatto realizzare un quadro da un noto pittore Massimo Pennacchini per ricordare l’importanza della vaccinazione e dell’operazione POLIO-PLUS, in cui i bambini vaccinati con il vaccino Sabin sono distinti dai non vaccinati per avere il dito indice colorato in verde.


Mariano Marotta
Direttore Studio SviMM- FARMAFFARI

Questo articolo è stato scritto in collaborazione con la Dr.ssa Lucia ZOCCO, laureata in Biotecnologie Mediche che ha svolto una Tesi in Epidemiologia Molecolare, a cui vanno i doversi ringraziamenti per il prezioso contributo scientifico.