Il corso di laurea in Farmacia continua ad attrarre studenti interessati alle scienze della salute e all’innovazione terapeutica. Tuttavia, accanto alle numerose opportunità, emergono sfide legate alla struttura dei piani di studio, alla transizione verso la laurea abilitante e all’allineamento con le esigenze del mercato del lavoro. Questo articolo offre un’analisi critica del percorso universitario e professionale del farmacista, evidenziando sia i punti di forza che le criticità, per supportare gli studenti liceali in una scelta formativa consapevole.
Introduzione
La figura del farmacista ha subito un’evoluzione significativa, passando da semplice dispensatore di medicinali a professionista sanitario integrato nel sistema delle cure primarie. Questa trasformazione ha reso necessaria una revisione del percorso formativo, culminata nel Decreto Ministeriale n.1147 del 10 ottobre 2022, che ha riformato l’ordinamento della laurea magistrale in Farmacia e Farmacia Industriale.
Nonostante queste innovazioni, persistono criticità strutturali che meritano attenzione.
1. Motivazioni per scegliere Farmacia
Solida base scientifica
Il corso di laurea in Farmacia offre una formazione interdisciplinare che integra chimica, biologia, farmacologia e tecnologia farmaceutica. Questo prepara i futuri professionisti a comprendere i meccanismi d’azione dei farmaci e a gestire in modo razionale e sicuro la terapia farmacologica.
Contributo alla salute pubblica
I farmacisti svolgono un ruolo sempre più cruciale nella prevenzione delle patologie, nella gestione della cronicità e nell’educazione sanitaria, rappresentando un presidio di prossimità fondamentale nel sistema sanitario.
Diversità di sbocchi professionali
Il titolo di farmacista apre a molteplici opportunità, tra cui farmacia territoriale, ospedaliera, industria farmaceutica, ricerca clinica, farmacovigilanza, comunicazione scientifica e digital health.
2. Criticità del percorso formativo
Struttura del piano di studi
Nonostante la recente riforma, persistono alcune criticità:
- Eccessiva teoricità: L’offerta formativa è ancora troppo focalizzata sulle discipline di base, a discapito di attività pratiche e cliniche.
- Sovraccarico di esami: L’alto numero di esami rende l’apprendimento dispersivo, ostacolando la visione d’insieme delle competenze professionali.
- Disomogeneità tra atenei: Permangono differenze significative nella qualità e nell’organizzazione dei corsi di laurea tra le università italiane.
Transizione alla laurea abilitante
La trasformazione della laurea in titolo abilitante ha generato incertezza su:
- Modalità di valutazione del tirocinio pratico-valutativo.
- Tempistiche per l’effettivo riconoscimento del titolo professionale.
Queste incognite creano ansia e disorientamento nei neolaureati.
Tasso di abbandono e motivazione degli studenti
Il percorso universitario in Farmacia è impegnativo e registra un tasso di abbandono superiore alla media nazionale.
Molti studenti iniziano il corso senza una piena consapevolezza della complessità della formazione richiesta e delle reali prospettive professionali.
Inadeguato aggiornamento delle competenze richieste
Un’altra criticità rilevante è la mancanza nei piani di studio di competenze strategiche oggi indispensabili:
- Comunicazione sanitaria efficace: È fondamentale per il counseling al paziente, per l’aderenza terapeutica e per il lavoro interprofessionale.
- Economia sanitaria e management: Conoscenze di base di economia della salute, sostenibilità delle terapie e gestione organizzativa sono sempre più richieste, specialmente nella farmacia dei servizi e nell’industria.
- Farmacologia clinica applicata: La capacità di valutare terapie complesse, politerapie e personalizzazione dei trattamenti farmacologici è cruciale per il farmacista moderno.
Senza il potenziamento di questi ambiti formativi, il farmacista rischia di rimanere marginalizzato in un contesto sanitario che evolve rapidamente.
3. Prospettive future e raccomandazioni
Per adeguare il corso di laurea alle sfide future, si suggeriscono:
- Maggior spazio alle attività pratiche: Ampliamento dei tirocini professionalizzanti e dei laboratori clinici.
- Introduzione sistematica di corsi di comunicazione sanitaria, economia della salute e farmacologia clinica.
- Orientamento continuo durante il percorso universitario, per supportare gli studenti nelle scelte formative e professionali.
L’obiettivo è formare farmacisti capaci non solo di conoscere i farmaci, ma di gestire pazienti complessi, interagire in team interdisciplinari, comprendere l’impatto economico delle terapie e comunicare efficacemente.
Conclusioni
Studiare Farmacia oggi significa intraprendere un percorso scientificamente solido, socialmente utile e professionalmente ricco di prospettive.
Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli delle criticità attuali: la necessità di un’adeguata preparazione pratica, di nuove competenze cliniche e gestionali, e di un continuo aggiornamento post-laurea.
Solo una formazione moderna e completa potrà garantire ai futuri farmacisti un ruolo centrale nel sistema salute del futuro.
Dott. Gianni Scancariello