Pillole, palle o monete?
Anche i Medici, come tutte le altre famiglie d’origini poco chiare ma divenute, grazie alle loro capacità, ricche e potenti, adottarono un “segno distintivo”.
Con questo emblema “marchiarono” non solo i loro palazzi e le loro tombe ma anche gli abiti, le suppellettili, le stoviglie ed ovviamente le farmacie e talvolta i vasi delle farmacie da loro economicamente sostenute.
Se per gli stemmi di antiche famiglie feudali, è possibile frequentemente ricostruirne il significato, così non è per quelli liberamente scelti.
Non è, infatti, noto il motivo per cui la predilezione dei Medici sia caduta su uno scudo “d’oro alle sei palle rosse poste tre, due, uno” (anche se ne esistono varianti con diverso numero e disposizione, mai con diversi smalti).
Possiamo quindi solo limitarci a considerare alcune tradizioni e formulare delle ipotesi.
A voi il piacere della scelta.
Si è ritenuto per molto tempo che le “palle” medicee fossero la rappresentazione di “pillole”; questo in base alla consuetudine molto diffusa di assumere quale emblema un oggetto od un qualcosa che richiamasse o facesse diretto riferimento al nome di famiglia.
In questo caso le pillole erano un riferimento al medico.
Quest’ipotesi è accreditata anche da un dato storico. I medici furono una famiglia di alchimisti.
Alcuni storici ritengono che le sei “palle”non fossero pillole ma monete e questo basandosi sul fatto certo che i Medici, essendo iscritti all’Arte del Cambio e avendo praticato l’attività di banchieri, avessero voluto ricordare nel proprio stemma sia la loro Arte sia l’origine della loro fortuna.
I Medici, infatti, si affermarono e conquistarono il potere a Firenze non per la loro origine, poiché, appunto, non erano nobili, ma per la loro abilità nelle attività commerciali e bancarie.
Il fiorino, coniato dal 1252, era la moneta più forte del medioevo. Aveva un valore internazionale ed un grande potere di acquisto.
Una ulteriore ipotesi, basata sulla tecnica costruttiva degli scudi, vede in quelle sei palle delle borchie di rinforzo o la parte esterna delle ferrature che sorreggevano le cinghie e l’impugnatura.
Ma, se non è certa l’origine dello stemma, lo è invece la sua versione successiva.
Piero de’ Medici, nel 1465 ottenne la concessione da parte del re di Francia Luigi IX di potersi fregiare, in memoria della grandezza del padre Cosimo, dello “scudetto di Francia”, un piccolo scudo azzurro con tre fiordalisi d’oro da porre in alto, nella parte più nobile dello scudo.
Da allora lo stemma dei Medici si presenta con la palla rossa in alto sostituita da una palla azzurra con tre “gigli” d’oro.
Finalmente, con i quattro papi Medici, Leone X (Giovanni 1513-21), Clemente VII (Giulio 1523-24), Pio IV (Giovanni Angelo 1559-65) e Leone XI (Alessandro, pontefice solo per pochi mesi nel 1605), l’arma poté fregiarsi anche del triregno e delle chiavi.
dott.ssa Patrizia Catellani