La diarrea nel bambino

LA DIARREA
NEL BAMBINO
La diarrea è l’emissione rapida di feci liquide o semiliquide che si presenta più volte nell’arco della
giornata. In genere si risolve spontaneamente in uno o due giorni. È un sintomo comune a numerose malattie,
soprattutto gastrointestinali. Se il disturbo si protrae per più tempo può essere un campanello d’allarme per
malattie più gravi.
La diarrea acuta è, con circa 1,5 milioni/anno di decessi, tra le principali cause di mortalità infantile a
livello mondiale.
In base al meccanismo la diarrea può essere così classificata:
➢ La diarrea osmotica deriva dalla presenza di soluti non assorbibili nel tratto gastrointestinale, come
nell’intolleranza al lattosio. Il digiuno per 2 o 3 giorni ferma la diarrea osmotica.
➢ La diarrea secretoria provocata da sostanze (p. es., tossine batteriche), che aumentano la secrezione
di ioni cloruri ed acqua nel lume intestinale. Una diarrea secretoria non si arresta con il digiuno.
➢ La diarrea infiammatoria è associata a condizioni che causano infiammazione o ulcerazione della
mucosa intestinale (p. es., malattia di Crohn, colite ulcerosa). La risultante essudazione di plasma, di
proteine sieriche, di sangue e di muco, aumenta la massa fecale e il contenuto liquido.
➢ Il malassorbimento può derivare da meccanismi osmotici o secretori o condizioni che portano a una
minore area di superficie fisiologicamente attiva nell’intestino. Condizioni come l’insufficienza
pancreatica e la sindrome dell’intestino corto e condizioni che accelerano il tempo di transito
provocano diarrea a causa di un ridotto assorbimento.
In base alla durata la diarrea può essere così classificata:
➢ Acuta, quando dura da pochi giorni a due settimane ed è in genere causata da un’infezione batterica
o virale. E’ solitamente causata da gastroenterite, uso di antibiotici, allergie alimentari ed
avvelenamento da cibi.
➢ Cronica, quando dura più di due settimane e può essere causata da condizioni come la sindrome
dell’intestino irritabile oppure dipendere da malattie croniche come le malattie infiammatorie
croniche intestinali o la celiachia. La diarrea cronica può anche essere causata da alterazioni
anatomiche e da disturbi che interferiscono con l’assorbimento o la digestione.
Nella maggior parte dei casi la diarrea nel bambino è acuta ed è rappresentata dalle gastroenteriti
causate da virus (Rotavirus, Adenovirus enterici, Norovirus); tuttavia, qualsiasi patogeno enterico può
causare diarrea acuta.
La diarrea è uno dei meccanismi di difesa con cui Il nostro organismo elimina i microrganismi
(batteri e virus) che sono causa di malattia ed è per questo che si sconsiglia l’utilizzo di farmaci antidiarroici
se non si conosce la causa scatenante.
La disidratazione è pressoché l’unica causa di mortalità e dato che la perdita di acqua ed elettroliti
è massima nelle prime 24/48 ore di malattia, il grado di disidratazione va valutato precocemente e poi
rivalutato frequentemente (ogni 6 ore) e tale stima viene tradizionalmente espressa come percentuale di
peso perso rispetto a quello pre-malattia.
Sintomi tipici di disidratazione nel bambino sono i seguenti:
• aumentato stimolo della sete
• riduzione della minzione (pannolino asciutto per più di 3 ore)
• astenia (stanchezza, sonnolenza)
• fontanella infossata
• mucosa della bocca asciutta
• ridotta elasticità della pelle
• pianto senza lacrime
In linea generale si somministrano 50-100 ml/kg di soluzione reidratante orale (ORS) per 4 ore in
base alla gravità o più semplicemente si può somministrare un volume fisso (50-100 ml di ORS a seconda
del peso del bambino) per ogni scarica di diarrea o vomito.
La terapia reidratante orale rimane indiscutibilmente il metodo migliore per la correzione della
disidratazione.
La soluzione reidratante orale deve avere le seguenti caratteristiche:
1. avere una osmolarità contenuta con valori non superiori a 250 mOsm/l;
2. contenere glucosio, necessario per contrastare la chetosi e stimolare il co-trasportatore
sodio/glucosio, incrementando il riassorbimento di Na ed acqua;
3. contenere sodio e potassio.
Integratori salini, soda, succhi e bevande simili non soddisfano questi criteri e non devono essere utilizzati.
Hanno generalmente un contenuto di Na troppo scarso e troppi carboidrati per sfruttare i vantaggi del cotrasporto Na/glucosio e l’effetto osmotico dell’eccesso dei carboidrati può causare un’ulteriore perdita di
liquidi.
Altro fattore molto importante da non sottovalutare è quello della precoce rialimentazione del
bambino con diarrea acuta, quando possibile addirittura senza mai sospendere la normale alimentazione.
Anche in presenza di vomito l’alimentazione va ripresa alla scomparsa dei sintomi il più presto possibile.
La sostituzione degli alimenti tradizionali con preparazioni con basso valore nutrizionale o addirittura il
digiuno è ancora una pratica comune che contribuisce ad aggravare il quadro clinico del bambino e
ritardare i processi riparativi del danno intestinale. Anche l’allattamento nel lattante non andrebbe mai
interrotto.
In aggiunta alla terapia reidratante orale si possono somministrare probiotici (Lactobacillus
rhamnosus GG, Saccaromyces boulardii) in grado di ridurre la durata della diarrea di circa 24 ore, mentre
gli agenti antidiarroici (es. loperamide) non sono raccomandati nei neonati e nei bambini piccoli.
La reidratazione endovenosa è sempre da considerare come seconda scelta rispetto a quella orale e
rappresenta un provvedimento d’emergenza da trasformare appena possibile in reidratazione orale.
Dott. Loreti Carlo
Bibliografia:
• Manuale Sigenp di gastroenterologia ed epatologia pediatrica – Il Pensiero Scientifico Editore.
• Manuale Sigenp di nutrizione pediatrica – Il Pensiero Scientifico Editore
• msdmanuals.com/ Diarrea nei bambini Di Deborah M. Consolini , MD, Sidney Kimmel Medical College of
Thomas Jefferson University Last full review/revision July 2018 by Deborah M. Consolini, MD
• ospedalebambinogesu.it/ Ilaria Campagna, Beatrice Ferretti, Luisa Russo
Unità Operativa di Innovazione e Percorsi Clinici