LA CARBOSSITERAPIA
LA CARBOSSITERAPIA

L’utlizzo della Carbossiterapia in medicina estetica ed odontoiatria

Dott.Andrea Possenti

Universita’ la Sapienza di Roma


1. Introduzione alla Carbossiterapia
1.1. Definizione e Contesto Storico
La carbossiterapia è una tecnica medica che implica l’iniezione controllata di anidride carbonica (CO2) di grado medicale, sia a livello sottocutaneo che intradermico, a scopo terapeutico. Questa metodologia ha radici storiche profonde, risalendo agli anni ’30 del Novecento. Nello specifico, la tecnica ebbe origine nelle terme francesi di Royat nel 1932, dove fu inizialmente impiegata per il trattamento di disturbi vascolari.
L’evoluzione tecnologica ha giocato un ruolo cruciale nella diffusione e nella precisione della carbossiterapia. A partire dal 1996, sono diventate disponibili apparecchiature certificate in conformità con la legislazione europea. Questi strumenti moderni permettono un controllo estremamente preciso sul flusso e sulla temperatura del gas, facilitando così la ricerca scientifica e la definizione di modalità applicative più efficaci e sicure.(1,2,9)
1.2. Meccanismo d’Azione
Gli effetti terapeutici della carbossiterapia sono principalmente mediati dall’iniezione di CO2, che influenza diversi processi fisiologici chiave:
* Vasodilatazione e Miglioramento del Microcircolo: La CO2 è un potente vasodilatatore. La sua iniezione provoca una dilatazione immediata delle arteriole e delle metarteriole, aumentando il flusso sanguigno e migliorando il microcircolo nell’area trattata. Questo aumento del flusso sanguigno garantisce un maggiore apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti e facilita l’eliminazione dei prodotti di scarto del metabolismo tissutale, noti come cataboliti.
* Effetto Bohr e Ossigenazione dei Tessuti: L’aumento della concentrazione locale di CO2 abbassa il pH, inducendo l’emoglobina a rilasciare più ossigeno ai tessuti. Questo fenomeno è noto come effetto Bohr. Tale processo corregge efficacemente l’ipossia tissutale, migliorando la vitalità cellulare.
* Effetto Lipolitico: La CO2 esercita un effetto lipolitico sia diretto che indiretto. È in grado di scomporre direttamente il tessuto adiposo e di stimolare la lipolisi, ovvero la rottura delle cellule adipose, contribuendo alla riduzione dei depositi di grasso localizzati. Questo avviene anche attraverso un cambiamento del pH nel tessuto adiposo, che danneggia le membrane cellulari e favorisce il rilascio dei trigliceridi.
* Stimolazione di Collagene ed Elastina (Neocollagenesi e Neoelastinogenesi): L’ossigenazione e il microcircolo migliorati stimolano i fibroblasti a produrre nuovo collagene, elastina e acido ialuronico. Questo si traduce in un aumento dell’elasticità, della compattezza e dello spessore della pelle, oltre a una riduzione delle rughe.
* Effetti Antinfiammatori e Rigenerativi: La CO2 contribuisce alla riduzione dei processi infiammatori e alla promozione della rigenerazione tissutale. È stato inoltre osservato un miglioramento nella guarigione delle ferite.(3,4,5,9)
1.3. Applicazioni Stabilite in Medicina Generale e Dermatologia Estetica
La carbossiterapia è ampiamente impiegata per il trattamento di diverse condizioni, sia in ambito medico generale che estetico:
* Cellulite (Panniculopatia Edemato-Fibro-Sclerotica – PEFS): Questa è la sua applicazione più nota, mirata a contrastare l’inadeguata microcircolazione e l’infiammazione del tessuto adiposo.
* Adiposità Localizzate: Riduzione dei depositi di grasso in aree come glutei, fianchi, addome e braccia.
* Invecchiamento e Lassità Cutanea: Effetti anti-età su viso, collo, décolleté e mani, migliorando il tono, l’elasticità della pelle e riducendo le rughe.
* Cicatrici e Smagliature: Miglioramento dell’aspetto e dell’uniformità della pelle.
* Patologie Vascolari: Insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, ulcere (venose e arteriose), linfedema, fenomeno di Raynaud, acrocianosi, morbo di Buerger.
* Altre Condizioni Dermatologiche: Psoriasi, alopecia, occhiaie.
* Ortopedia e Reumatologia: Trattamento di patologie artroreumatiche croniche e flogistiche, periartriti.(6,7,8,9)
2. Carbossiterapia in Odontoiatria: Evidenze e Risultati Clinici
2.1. Malattie Parodontali
Le malattie parodontali sono condizioni infiammatorie che colpiscono i tessuti di supporto dei denti, spesso caratterizzate da alterazioni del microcircolo e ipossia. I noti effetti della carbossiterapia sul microcircolo e sull’ossigenazione la rendono una potenziale terapia aggiuntiva.
Studi Clinici e Risultati:
* Uno studio sperimentale condotto su 30 ratti Wistar con parodontite indotta ha valutato l’efficacia della carbossiterapia iniettabile. Lo studio ha rivelato che la carbossiterapia ha contribuito alla normalizzazione del tono vascolare e della reologia sanguigna, migliorando la circolazione, eliminando la stasi venosa e promuovendo l’ossigenazione e il trofismo tissutale. Inoltre, ha stimolato i processi di neovascolarizzazione e neocollagenesi. L’analisi istologica ha evidenziato un aumento delle giovani fibre di collagene e delle cellule simil-fibroblastiche, indicando l’attivazione di questi processi rigenerativi.(9)
* Uno studio clinico su esseri umani ha applicato un metodo originale di carbossiterapia per ridurre la componente infiammatoria nella fase iniziale delle malattie parodontali infiammatorie. La tecnica ha previsto l’iniezione di 0,5-1,0 ml di CO2 medicale nel fornice vestibolare e nella regione delle papille dentali. I pazienti nel gruppo principale (sottoposto a carbossiterapia) hanno mostrato una diminuzione statisticamente significativa degli indici valutati e un ripristino della circolazione sanguigna nel parodonto. Non sono stati osservati effetti allergici o tossici, e i pazienti non hanno riportato dolore o disagio.(9)
Implicazioni:
L’efficacia osservata nella parodontite può essere direttamente collegata ai meccanismi fondamentali della carbossiterapia. La parodontite è caratterizzata da infiammazione e ipossia nei tessuti parodontali. L’introduzione di CO2 induce vasodilatazione e aumenta il flusso sanguigno locale, il che porta a un maggiore rilascio di ossigeno ai tessuti tramite l’effetto Bohr. Questo miglioramento dell’ossigenazione e della circolazione contrasta direttamente l’ipossia e riduce l’infiammazione. Inoltre, la CO2 stimola i fibroblasti e promuove la neocollagenesi e la neovascolarizzazione. Questi effetti combinati affrontano i processi patologici della parodontite, portando alla riduzione dell’infiammazione e al ripristino della circolazione, come osservato nello studio clinico.
Considerati i risultati positivi, la carbossiterapia si presenta come una promettente terapia aggiuntiva ai trattamenti parodontali convenzionali, come lo scaling e il root planing, e potenzialmente agli antibiotici. Le terapie parodontali convenzionali si concentrano in gran parte sulla riduzione del carico batterico e sulla debridement meccanica. Tuttavia, la malattia implica anche una risposta dell’ospite, infiammazione e distruzione tissutale. La capacità della carbossiterapia di migliorare l’ambiente tissutale (ossigenazione, circolazione) e promuovere la rigenerazione potrebbe migliorare l’efficacia della rimozione meccanica della placca e dell’azione antibiotica, portando a una guarigione più robusta e duratura. Ciò rappresenterebbe un significativo progresso rispetto agli attuali metodi aggiuntivi, potenzialmente migliorando gli esiti a lungo termine e riducendo la necessità di procedure più invasive.
2.2. Disturbi dell’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM)
I disturbi dell’ATM sono caratterizzati da dolore e disfunzione del sistema masticatorio, spesso coinvolgendo l’articolazione temporo-mandibolare stessa o le strutture muscolo-tendinee associate. La gestione del dolore è una sfida significativa in queste condizioni.
Studi Clinici e Risultati:
* Uno studio clinico ha indagato la carbossiterapia per l’eliminazione dei sintomi dolorosi (artralgia) in pazienti anziani (61-72 anni) affetti da sindrome da disfunzione dolorosa dell’ATM.
* Metodologia: 48 pazienti sono stati divisi in due gruppi: un gruppo di controllo (18 persone) trattato con FANS (indometacina 25 mg 3 volte/die per 9 giorni) e un gruppo principale (30 persone) trattato con carbossiterapia invasiva (iniezione sottocutanea di 3 ml di CO2 per 5 procedure a giorni alterni).
* Risultati: La carbossiterapia invasiva è risultata significativamente più efficace dei FANS nell’eliminare i sintomi dolorosi. La sua efficacia è stata del 22,86% al giorno 3, del 64,29% al giorno 9 e del 68,16% al giorno 15 di osservazione. In confronto, la carbossiterapia è stata più efficace dei FANS dell’8,9% al giorno 3, del 36,5% al giorno 9 e del 37% al giorno 15.
Implicazioni:
L’effetto analgesico della carbossiterapia nei disturbi dell’ATM non è meramente sintomatico, ma sembra essere radicato nelle sue azioni fisiologiche. Il dolore all’ATM spesso coinvolge tensione muscolare, infiammazione e potenziale ischemia localizzata. L’iniezione di CO2 induce ipercapnia locale, che a sua volta provoca vasodilatazione, aumento del flusso sanguigno e ossigenazione nell’area articolare. Questo migliorato trofismo tissutale, unito alla stimolazione riflessa del flusso sanguigno arricchito di ossigeno e alle alterazioni nell’attività delle terminazioni nervose (dovute a cambiamenti di pH), contribuisce direttamente alla riduzione del dolore, dell’ipossia, dello spasmo, dell’ischemia e della tensione muscolare. Questa azione multifattoriale sulla circolazione, l’ossigenazione e l’attività nervosa spiega la significativa riduzione del dolore osservata nello studio clinico.
L’efficacia dimostrata nel dolore all’ATM suggerisce che la carbossiterapia potrebbe essere un valido coadiuvante non farmacologico nella gestione complessa delle condizioni di dolore muscoloscheletrico nella regione della testa e del collo. La gestione del dolore all’ATM spesso si affida ai FANS, che possono avere effetti collaterali con l’uso a lungo termine. Il successo della carbossiterapia in questo contesto la posiziona come un’alternativa o una terapia aggiuntiva importante. Il suo meccanismo d’azione, che include la riduzione della tensione muscolare, dello spasmo e il miglioramento della salute dei tessuti locali senza effetti farmacologici sistemici, si allinea bene con la natura multifattoriale del dolore all’ATM. Ciò apre nuove strade per la sua integrazione nei protocolli multidisciplinari di gestione del dolore orofacciale, offrendo una diversificazione degli approcci terapeutici oltre i FANS tradizionali o la fisioterapia..(9)
2.3. Applicazioni Esplorate ma con Mancanza di Evidenze Odontoiatriche Dirette
Sebbene i meccanismi della carbossiterapia (microcircolo, rigenerazione tissutale, antinfiammatorio) siano teoricamente benefici per molte condizioni orali, il materiale di ricerca fornito non contiene studi clinici specifici o evidenze dirette per la carbossiterapia nei seguenti contesti odontoiatrici:
* Guarigione delle Ferite Orali:
* Rigenerazione Nervosa Dentale:
* Perimplantite:
* Mucosite Orale e Xerostomia:
3. Profilo di Sicurezza, Effetti Collaterali e Controindicazioni
3.1. Sicurezza Generale ed Effetti Collaterali Comuni
La carbossiterapia è generalmente considerata una procedura sicura, minimamente invasiva e ben tollerata. La CO2 di grado medicale è atossica e non provoca embolie, essendo un prodotto metabolico naturale del corpo, eliminato principalmente attraverso la respirazione. Le apparecchiature utilizzate per la somministrazione sono certificate dal Ministero della Salute, garantendo un’erogazione controllata.
Gli effetti collaterali comuni sono generalmente lievi e temporanei:
* Dolore/Disagio: Un leggero disagio o dolore lieve può essere avvertito durante la somministrazione di CO2, descritto come una sensazione transitoria di bruciore o effervescenza, o una sensazione di pressione/formicolio. Questo è spesso dovuto all’espansione del gas e può essere mitigato regolando la velocità del flusso.
* Lividi/Ematoma: Piccoli ematomi o ecchimosi (lividi) possono verificarsi nel sito di iniezione, in particolare su braccia e gambe, risolvendosi spontaneamente entro pochi giorni.
* Eritema/Arrossamento: L’arrossamento della pelle è comune immediatamente dopo il trattamento a causa della vasodilatazione, e tipicamente scompare entro poche ore o giorni.
* Gonfiore/Edema: Gonfiore o edema localizzato è frequente e di solito si risolve entro un paio di giorni.
* Crepitio: Una temporanea sensazione di crepitio sottocutaneo può essere avvertita, che si risolve entro pochi minuti man mano che il gas viene riassorbito.
* Sensazione di Pesantezza all’Arto: Una sensazione di pesantezza nell’arto trattato può verificarsi, di solito della durata di poche ore.(9)
3.2. Controindicazioni
Una consultazione pre-trattamento con un medico è essenziale per valutare le condizioni di salute individuali ed escludere le controindicazioni.
Controindicazioni Assolute (coerenti tra le fonti):
* Gravidanza e allattamento.
* Gravi patologie cardiache (ad esempio, cardiopatia ischemica grave, insufficienza cardiaca grave, angina pectoris, infarto miocardico recente, cardiopatia congenita, stenosi aortica, insufficienza cardiaca congestizia).
* Insufficienza respiratoria cronica o gravi malattie polmonari (ad esempio, asma grave, broncopneumopatia cronica ostruttiva, tubercolosi polmonare attiva).
* Grave insufficienza renale ed epatica, poiché questi organi sono coinvolti nell’eliminazione della CO2.
* Anemia grave o malattie emorragiche (ad esempio, emofilia, diatesi emorragica).
* Malattie neoplastiche attive e tumori (fino a 5 anni dalla remissione), o pazienti sottoposti a chemioterapia.
* Embolia acuta, tromboflebite o flebotrombosi.
* Cancrena.
* Ictus o gravi eventi cerebrovascolari.
* Infezioni attive (batteriche, virali, infiammazioni locali) nell’area di trattamento.
Controindicazioni Relative (che richiedono attenta considerazione):
* Epilessia.
* Diabete e ipertensione non controllati(8)
4. Panorama Normativo
4.1. Approvazioni Normative Generali
Le apparecchiature per carbossiterapia utilizzate in Italia sono certificate in conformità con la legislazione europea e riconosciute dal Ministero della Salute. Questo garantisce il controllo sulla purezza, quantità, flusso e temperatura del gas. .
5. Conclusione e Direzioni Future
5.1. Riepilogo delle Evidenze Attuali e delle Loro Implicazioni per la Pratica Odontoiatrica
La carbossiterapia, una tecnica che sfrutta gli effetti della CO2 sul microcircolo, sull’ossigenazione e sulla rigenerazione tissutale, ha applicazioni consolidate in medicina estetica e generale. In odontoiatria, le evidenze cliniche iniziali supportano il suo potenziale come terapia aggiuntiva per le malattie parodontali, riducendo l’infiammazione e migliorando il microcircolo. Inoltre, uno studio clinico specifico dimostra la sua significativa efficacia nell’alleviare il dolore associato ai disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare, superando i FANS nella riduzione del dolore.
La procedura è generalmente sicura, con effetti collaterali lievi e transitori, e presenta chiare controindicazioni. Tuttavia, per altre applicazioni odontoiatriche teoricamente rilevanti, come la perimplantite, la mucosite orale, la xerostomia e la rigenerazione nervosa dentale, vi è una evidente assenza di evidenze cliniche specifiche nel materiale di ricerca fornito. Le principali associazioni odontoiatriche (ADA, EFP) non hanno rilasciato linee guida specifiche per la carbossiterapia in odontoiatria, indicando che non è ancora un trattamento mainstream o ufficialmente riconosciuto.
È inoltre fondamentale lo sviluppo e la validazione di protocolli standardizzati specifici per l’odontoiatria, che includano la profondità di iniezione, il volume, la frequenza e il numero di sessioni per ciascuna indicazione, garantendo un’efficacia e una sicurezza ottimali. Sono necessari studi per valutare gli esiti a lungo termine e la sostenibilità dei risultati della carbossiterapia in contesti odontoiatrici, inclusi i tassi di recidiva e la soddisfazione del paziente per periodi prolungati. La ricerca dovrebbe includere anche valutazioni economiche per determinare il rapporto costo-efficacia della carbossiterapia rispetto o in combinazione con le terapie odontoiatriche esistenti.
5.3. Considerazioni Conclusive
La carbossiterapia rappresenta una frontiera intrigante nella terapeutica odontoiatrica, in particolare dati i suoi effetti dimostrati sul microcircolo, sull’ossigenazione e sulla rigenerazione tissutale. Sebbene i risultati iniziali per la parodontite e il dolore all’ATM siano incoraggianti, un approccio cauto e basato sull’evidenza è di primaria importanza. Una rigorosa indagine scientifica, inclusi studi clinici ben progettati, è indispensabile per elucidare pienamente il suo ruolo, stabilirne l’efficacia e integrarla responsabilmente nel panorama in evoluzione dell’odontoiatria moderna.


 Bibliografia

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2. Kołodziejczak A, Podgórna K, Rotsztejn H. 2018, Wiley, Dermatologic Therapy – Is carboxytherapy a good alternative method in the removal of various skin defects?

3. Maia-Figueiró TL, Odashiro AN, de Menezes GP, Coelho LR, Breda I, de Souza BA, Figueiró-Filho EA. 2012, Journal of Cosmetics, Dermatological Sciences and Applications, 2:164–173 – Semi-Quantitative Histological Analysis of the Effect of Intense Pulsed Light (IPL) and Carbon Dioxide (CO₂) Intradermic Injection on Fibroblast and Collagen Proliferation in the Skin of Wistar Rats.

4. Bagherani N, Smoller BR, Tavoosidana G, Ghanadan A, Wollina U, Lotti T. 2022, Wiley, JCD – An overview of the role of carboxytherapy in dermatology.

5. Eldsouky F, Ebrahim HM. 2018, Journal of Cosmetic and Laser Therapy – Evaluation and efficacy of carbon dioxide therapy (carboxytherapy) versus mesolipolysis in the treatment of cellulite.

6. Fioramonti P, Fallico N, Parisi P, Scuderi N. 2012, Journal of Cosmetic Dermatology, 11:223–228 – Periorbital area rejuvenation using carbon dioxide therapy.

7. Karia UK, Padhiar BB, Shah BJ. 2016, Journal of Cutaneous and Aesthetic Surgery – Evaluation of Various Therapeutic Measures in Striae Rubra.

8. Irie H, Tatsumi T, Takamiya M, Zen K, Takahashi T, Azuma A, Tateishi K, Nomura T, Hayashi H, Nakajima N, Okigaki M, Matsubara H. 2023, ahajournals – Carbon Dioxide–Rich Water Bathing Enhances Collateral Blood Flow in Ischemic Hindlimb via Mobilization of Endothelial Progenitor Cells and Activation of NO-cGMP System.


9.Carboxytherapy in Dermatologic Surgery and Aesthetic Medicine: Current Knowledge and Future Perspectives-A Systematic Review. (Dermatol Surg. 2025 Mar 10)