Anche la Salute può diventare un Sistema Sostenibile

Anche la Salute può diventare un Sistema Sostenibile

 

La salute è motore del progresso della società e decisivo per lo sviluppo economico di ogni paese. La salute è uno dei principali motori di sviluppo della civiltà.
Tuttavia l’organizzazione della salute deve scontrarsi con  il problema della sostenibilità sociale ed economica nazionale. Dal 1990 ad oggi abbiamo assistito ad un incremento progressivo della spesa sanitaria sia in termini di erogazione di servizi medicali che come spesa sanitaria delle famiglie per farmaci e salute in genere.
Attualmente, esiste in Italia, una dicotomia tra erogazione statale delle risorse, che è uguale per tutto il paese, ed accesso a queste risorse da parte dei cittadini che invece viaggia a velocità diverse in base alla regione di appartenenza. Appare chiaro che c’è molto da lavorare per fare in modo che l’uguaglianza dei diritti dei cittadini si possa conciliare con il decentramento o le autonomie regionali. E tutto questo restando in sintonia con quei modelli organizzativi da ridisegnare di concerto con le realtà sanitarie comunitarie.
E’ veramente importante avere una visione la più ampia possibile nel tracciare i percorsi clinico-terapeutici definendo ruoli e attribuzioni e responsabilità dagli organismi internazionali e comunitari fino ad arrivare alle amministrazioni locali secondo un modello di sussidiarietà verticale. Una volta dipanati gli indirizzi di queste scelte potrà nascere un modello snello, funzionale e soprattutto sostenibile nel tempo. Infatti, ogni sistema per essere veramente efficace deve essere sostenibile. Per Sostenibile intendiamo che deve auto mantenersi e non gravare a scapito di un altro sistema, altrimenti le premesse teoriche conterranno dentro un plusvalore negativo che col procedere faranno fallire il sistema stesso nel suo insieme. Imparammo questo insegnamento quando si comincio a parlare d’impatto ambientale, inquinamento ed ecosistemi. La natura utilizza sistemi intrecciati e complessi per garantire attraverso gli ecosistemi: basta osservarla in tutti i suoi intrecciati meccanismi per adattarli all’organizzazione della società. Si capì che lo sfruttamento selvaggio di un qualsiasi bene avrebbe portato danni irrimediabili poiché rompendo gli equilibri naturali, lo stesso sistema sarebbe crollato.

Siamo abituati a parlare di sistemi sostenibili nella salvaguardia dell’ambiente, nello sfruttamento dell’energia, nell’Industria, nel mondo del lavoro ma i modelli sostenibili  sono auspicabili anche in campo sociale:  Sanità, Previdenza, Scuola, Trasporti ed erogazione dei servizi.
Faremo adesso una serie di considerazioni legate alla Salute poiché le sfide del prossimo decennio faranno i conti spietati con questi criteri. Per combattere le barriere che s’interporranno tra erogazione di prestazioni sanitarie e spesa pubblica vi sarà bisogno di grande capacità ed azione manageriale unita a modelli organizzativi che tempestivamente abbandonino l’obsoleto modo di operare per utilizzare, fare propri tutti i mezzi che la tecnologia attuale ci fornisce. In questa grande sfida un ruolo insostituibile dovrebbero ricoprire tutti coloro che fanno imprenditoria in sanità poiché il rischio in proprio fa aguzzare le menti e apre strade a soluzioni innovative e soprattutto rappresenta un importante riferimento per il pubblico per mantenere elevato lo standard della prestazione sanitaria.

Vediamo quindi di capire quali sono i punti chiave su cui agire per proporre un Sistema Sanitario sostenibile nel tempo:

Formazione Aggiornamento Continuo

Che sono i motori principali di tutto il sistema affinché formazione di base e continua possano sempre garantire preparazione ed efficienza.

Ricerca

E la ricerca dovrà essa stessa impegnarsi a battere strade innovative nell’utilizzo e trasformazione della tecnologia ad uso sanitario.

 

Meritocrazia rigorosa in sanità

Comprendere quanto in sanità più che altrove mettere le persone giuste e con le giuste motivazioni possa portare beneficio alla comunità

Riorganizzazione delle strutture e uso delle nuove tecnologie informatiche

L’informatizzazione in sanità permette di erogare a costi più contenuti prestazioni per la salute. Informatizzare permette inoltre di analizzare con evidenze chiare l’efficacia dei percorsi clinici e dell’erogazione delle cure.

Accurato governo clinico

Con riduzione di errori clinici ed organizzativi, effetti avversi e complicanze e tenendo conto delle linee guida internazionali
nel rispetto della personalizzazione delle cure.

Eliminare gli sprechi

Attraverso sistemi che prevedano il contenimento dei costi senza penalizzazione della qualità della risorsa  erogata e nel rispetto della trasparenza.

Mettere il paziente al centro del sistema

Rendere attuabili tutti quei principi dettati dalla Carta Europea dei Diritti del Malato[1] che si riprende i principi della Convenzione di Oviedo[2].

Rimettere su binari privilegiati l’azione di prevenzione

La prevenzione e la salvaguardia della salute rappresenta il primo baluardo di un sistema sanitario. Investire in Medicina Preventiva e combattere scorrette abitudini di vita e ricercare non solo salute ma anche benessere sociale.

L’odissea delle liste d’attesa

Utilizzare supporti informatici e reti per accedere in tempo reale alle liste di attesa di ogni ospedale o specialista (come già avviene in molte regioni)

La salute alla donna

Le donne vivono mediamente più degli uomini, ma hanno più probabilità di ammalarsi in vecchiaia. Nonostante la domanda di salute provenga soprattutto dalle donne, la medicina non presta sufficiente attenzione alle loro necessità

 

Sulla base di questi principi vediamo il decalogo della salute secondo il Dr. Liam Donaldson, British Chief Medical Officer della fine degli anni novanta. Il Chief Medical Officer (CMO) è il consulente più esperto in materia di salute in un governo. Nel Regno Unito, l’OCM è uno dei sei principali funzionari professionisti che consigliano il governo nelle rispettive discipline di assistenza sanitaria e sociale.

 

  1. Non fumare. Se ci riesci, smetti. Se non ci riesci diminuisci il numero di sigarette
  2. Segui una dieta bilanciata e consuma frutta e verdura in quantità
  3. Mantieniti fisicamente attivo
  4. Controlla lo stress parlandone e prendendoti il tempo per rilassarti
  5. Se consumi alcol, fallo con moderazione
  6. Se stai al sole copriti, e proteggi dalle scottature i bambini
  7. Sfrutta le opportunità degli screening contro il cancro
  8. Pratica il sesso in modo sicuro
  9. Comportati in modo prudente sulla strada seguendo le regole del codice della strada
  10. Impara l’ABC del primo soccorso

 

Ma  stare bene in salute comporta anche non essere in una condizione di fragilità sociale. Sempre dal Regno Unito una serie di consigli sociali per non venirsi a trovare in condizioni di povertà. Da Università di Bristol questi consigli

  1. Fa’ in modo di non perdere il lavoro e di non rimanere disoccupato
  2. Non abitare vicino ad una strada piena di traffico o ad una fabbrica che inquina. Se ci abiti, cerca di traslocare
  3. Cerca di non trovarti in condizione di disabilità
  4. Non fare un lavoro manuale che genera stress e/o  mal retribuito
  5. Non abitare in una casa umida e di bassa qualità
  6. Cerca di poter andare in vacanza almeno ogni anno
  7. Non essere povero. Se ci riesci, bene se non ci riesci, cerca di essere povero per il minor tempo possibile
  8. Cerca di non essere un genitore single
  9. Usa l’istruzione come opportunità per migliorare la tua posizione socio-economica
  10. Se sei disoccupato, in pensione, malato o disabile sfrutta tutti i benefici a cui hai diritto

 

Come vediamo entrambi i questi decaloghi offrono spunti e consigli su come mantenersi in salute ma mentre il primo si muove su canoni convenzionali della sanità l’altro ricerca risultati sostenibili nel tempo anche in termini di salute sociale.

Con queste riflessioni dedicate alla Medicina Sostenibile auspichiamo  di avere stimolato il lettore a conoscere i nuovi scenari verso cui potrebbe avviarsi la medicina del futuro.
Obiettivo della Medicina sostenibile è proprio quello di mettere si l’individuo al centro dell’attenzione per la salute ma di esserne anche attore virtuoso con corrette abitudini di vita creando così a basso costo condizioni di benessere per tutto il paese.

 

[1] Il testo della Carta proclama i 14 seguenti diritti dei cittadini che mirano a garantire la protezione della salute umana assicurando l’elevata qualità dei servizi erogati dai diversi sistemi sanitari nazionali in Europa. Ad ogni individuo devono essere garantiti i seguenti diritti:

  1. a fruire dei servizi di prevenzione della malattia;
  2. all’accesso ai servizi sanitari che il suo stato di salute richiede;
  3. ad avere la possibilità di attingere ad informazioni su tutto quello che riguarda il suo stato di salute, i servizi sanitari e il modo in cui utilizzarli;
  4. al consenso, tramite l’accesso a tutte le informazioni che possono metterlo in grado di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sua salute;
  5. alla libera scelta tra diverse procedure ed erogatori di trattamenti sanitari;
  6. alla confidenzialità di tutte le informazioni di carattere personale;
  7. a ricevere i necessari trattamenti in tempi brevi e predeterminati;
  8. ad accedere a servizi sanitari di alta qualità;
  9. ad essere sottoposto a trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza;
  10. ad accedere a procedure innovative in linea con gli standard internazionali;
  11. ad evitare quanta più sofferenza possibile;
  12. programmi diagnostici e terapeutici il più possibile adatti alle sue esigenze personali;
  13. reclamare ogni volta che abbia subito un danno e a ricevere una risposta;
  14. a ricevere un risarcimento adeguato in tempi ragionevolmente brevi ogni volta che abbia subito un danno causato dai servizi sanitari.

[2] Convenzione di Oviedo [Consiglio d’Europa – 1997] Convenzione per la protezione dei diritti dell’uomo e la dignità dell’essere umano riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina (Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina).

Dott Enzo Primerano