Articolo vincitore del premio E. Mannucci

 

 

 

 

 

“LA FARMACIA: PUNTI DI FORZA, DI INNOVAZIONE E DI PERFEZIONAMENTO DI UN UNIVERSO DI STRUMENTI E COMPETENZE AL SERVIZIO DELLA SALUTE DEI CITTADINI”

 

 

 

 

 

ELABORATO DA: DOTT.SSA ELISA MAGNI

 

 

 

 

 

 

La farmacia, nella sua storia ed oggi più che mai, è sempre stata e resta un punto di riferimento fondamentale per la salute dei cittadini. Il farmacista ha la fortuna di avere un punto di vista privilegiato nei confronti del cliente/paziente che consente una profonda conoscenza del suo stato di salute, delle sue abitudini sanitarie, delle problematiche già affrontate o attuali. L’insieme dei servizi offerti dalla farmacia, con l’avvalersi delle moderne tecnologie e di strumenti comunicativi sempre più all’avanguardia, delle competenze del farmacista e delle conoscenze acquisite su ogni singolo paziente consente di offrire una consulenza sanitaria personalizzata e altamente specializzata, che può diventare ancor più parte integrante del Sistema Sanitario Nazionale, contribuendo alla sua efficienza e sostenibilità.

Le problematiche che la sanità dovrà affrontare nell’immediato futuro, infatti, sono molteplici:

  • L’innalzamento dell’età della popolazione: in Italia la popolazione con un età maggiore di 65 anni attualmente rappresenta il 20% e si stima che possa raggiungere il 33% nel 2051; aumenteranno anche i grandi anziani, con un età superiore agli 85 anni, passando dall’attuale 2,3% ad un possibile 7,8% nello stesso periodo;
  • l’aumento di patologie croniche: secondo gli ultimi dati ISTAT, attualmente il 39% della popolazione soffre di patologie croniche, che ovviamente necessitano di cure costanti e molto specializzate. Con l’innalzamento dell’età aumenterà, di conseguenza, la percentuale di popolazione che presenta patologie croniche;
  • l’aumento delle comorbidità e multimorbidità, ovvero la presenza di due o più patologie contemporaneamente: attualmente è una problematica che interessa 1/3 della popolazione adulta, un dato che aumenterà drasticamente nei prossimi anni;
  • un Sistema Sanitario Nazionale sempre più povero in termini di investimenti, di strutture e di specialisti: basti pensare che in termini di spesa sanitaria, questa rappresentava il 7,2% del PIL nel 2010 ed è scesa gradualmente negli anni fino ad arrivare al 6,7% nel 2015. Di pari passo è aumentata la spesa out-of-pocket che i cittadini si trovano costretti a sborsare per compensare le carenze del SSN: in soli 10 anni, dal 2006 al 2016, questa è aumentata del 22,4%. Tale diminuzione di fondi ha portato ad una razionalizzazione della spesa che ha causato forti tagli su farmaci, tecnologie, prestazioni sanitarie e personale medico e paramedico. Secondo gli ultimi dati, dal 2010 al 2015 si è purtroppo osservata una progressiva e costante diminuzione che ha portato ad una riduzione del personale del 10,3%.
  • la migrazione sanitaria: un dato allarmante è la distanza tra chi necessita di terapie ed i presidi ospedalieri: la distanza minima è di 38 km in Val D’Aosta mentre quella maggiore si riscontra in Basilicata, con 69,4 km. Anche se inizialmente tali distanza possono sembrare irrisorie, va tenuto in considerazione che non sempre l’Ospedale più vicino è quello più adatto per il trattamento di una o più specifiche patologie. Un allarmante 54% dei malati migra in direzione di poli ospedalieri altamente specializzati e si contano 750000 ricoveri annui fuori dalla propria regione di residenza.

L’insieme di queste problematiche renderanno indispensabile la creazione di un’assistenza sanitaria parallela ma comunque integrata con il Sistema Sanitario Nazionale, al fine di garantire cure sempre più efficaci, personalizzate e il più possibile vicine al paziente.

La farmacia del futuro rappresenterà un presidio sanitario locale in grado di garantire un’assistenza qualificata e costante alla popolazione, grazie ad una presenza capillare e uniforme sul territorio, orari di apertura vicini alle esigenze dei cittadini, garantendo una presenza anche nei fine settimana e durante le festività.

Soddisfare le sempre crescenti necessità della comunità  comporterà una forte evoluzione della farmacia, che dovrà  offrire sempre più servizi, così da colmare le lacune del Sistema Sanitario Nazionale e garantire un accesso alle cure più rapido, efficiente, diffuso ed accessibile per la popolazione. Parallelamente il farmacista dovrà essere sempre più formato e preparato affinché possa gestire al meglio le problematiche che la sanità dovrà affrontare in futuro.

Attualmente in farmacia il cliente/paziente può trovare un’ampia scelta di servizi, come ad esempio le autoanalisi del sangue che, tramite un piccolo prelievo, aiutano a monitorare diversi parametri fondamentali per valutare il follow-up di molte patologie metaboliche o croniche, con un risultato attendibile ed immediato a costi contenuti. La rapidità di esecuzione, il basso costo, la facilità di accesso alla farmacia e anche la breve attesa lo rendono un servizio sempre più utilizzato dalla popolazione.

La farmacia può offrire anche il servizio di analisi delle urine, uno strumento indispensabile per avere una risposta immediata ed intervenire prontamente in caso di infezioni urinarie o altre patologie diagnosticabili tramite questo servizio.

L’indispensabile supporto e la continua ricerca scientifica che garantiscono le aziende  operanti in questo settore, atte a mettere a punto nuove metodiche per effettuare un numero sempre maggiore di autoanalisi, consentiranno di ampliare l’offerta di prestazioni diagnostiche effettuabili in farmacia, rendendo tale servizio ancora più necessario ed utile per l’intera comunità.

Un altro settore di servizi in forte espansione in molte farmacie è la telemedicina, che consente di effettuare esami diagnostici tramite dispositivi medici che rilevano parametri inviati in tempo reale ad un medico che provvede ad esaminare e refertare l’esame. Questa tecnologia trova applicazione in cardiologia, tramite l’esecuzione di ECG, Holter cardiaco e pressorio e monitoraggio dei valori di pressione arteriosa, in pneumologia mediante l’effettuazione della Spirometria, in diabetologia grazie al monitoraggio costante e a distanza dei livelli di glicemia e nel campo del wellness, consentendo il controllo di peso corporeo, massa magra e massa grassa, contapassi, consumo calorico e ritmo sonno/veglia. Solo nel 2016 sono state effettuate circa 67000 prestazioni in telemedicina sul territorio nazionale, una cifra sempre crescente che dimostra l’indispensabilità di erogare tali servizi in un numero sempre maggiore di farmacie. Ciò consentirebbe di intervenire in maniera più efficace e precoce in situazioni critiche di pazienti con patologie croniche, verificare la compliance terapeutica del paziente monitorando parametri fondamentali, riducendo di conseguenza anche i costi di cura del paziente, minimizzando i disagi dovuti agli spostamenti sul territorio ed offrendo una qualità di vita e di cura nettamente migliori.

Secondo alcune stime, offrire un telemonitoraggio a domicilio di malati cardiologici consentirebbe di ridurre i giorni di degenza del 26% e risparmiare circa il 10% dei costi sanitari, aumentando anche il tasso si sopravvivenza del 15%.

Sebbene la telemedicina rappresenti una valida alternativa ad esami da effettuare presso ambulatori o presidi ospedalieri, potrebbe divenire ancora più indispensabile se in farmacia fosse possibile offrire una sempre maggiore quantità di consulti specialistici a distanza: dermatologi, endocrinologi, allergologi e molti altri medici potrebbero essere raggiunti con più facilità, riducendo costi, tempi di attesa, migrazione sanitaria e disagi per i pazienti e per i loro accompagnatori. Come per l’erogazione di tali visite in strutture ospedaliere, sarebbe prevista la riscossione di un ticket che coprirebbe i costi sia della farmacia sia del medico che effettua la prestazione.

I costi di realizzazione sarebbero irrisori, in quanto sarebbe necessaria solamente una piccola stanza riservata dotata di un computer collegato ad internet, così da realizzare visite non invasive in tempi rapidissimi ed alleggerire le corpose liste di attesa. La farmacia avrebbe sicuramente un duplice vantaggio: il primo, un ovvio ritorno di immagine per il servizio offerto ed, in seconda battuta, un aumento di persone all’interno dell’esercizio, con un conseguente aumento di vendite collegate o meno con la prestazione erogata.

Tale strumento si rivelerebbe una preziosa risorsa anche per il follow-up di pazienti affetti da una o più patologie croniche, che potrebbero effettuare i necessari esami tramite il servizio di telemedicina o mediante le autoanalisi offerti dalla farmacia ed essere successivamente messi in contatto col proprio specialista di riferimento senza lasciare il proprio quartiere di residenza, minimizzando anche costi e disagi di eventuali spostamenti.

A sostegno di malati cronici o persone che presentino difficoltà a raggiungere più volte la propria struttura di riferimento, la farmacia potrebbe fornire il servizio di ritiro di referti di esami diagnostici od analisi cliniche effettuati presso strutture lontane. Il farmacista, opportunamente e costantemente formato, potrà essere di supporto anche per brevi spiegazioni del referto, previa autorizzazione del medico di riferimento.

A supporto dei pazienti con patologie croniche, ma anche per tutta la popolazione che ne abbia necessità, sempre più farmacie scelgono di offrire il servizio gratuito di consegna a domicilio di farmaci e dispositivi medici ma molte realtà, soprattutto quelle piccole o le rurali, non riescono a sostenerne i costi. Se le farmacie di una determinata zona unissero le proprie forze e fossero sostenute anche da contributi privati, di sponsor o delle amministrazioni locali, si riuscirebbe ad offrire tale indispensabile servizio uniformemente su tutto il territorio, garantendo l’accesso a farmaci e cure a tutta la popolazione, soprattutto quella più in difficoltà, come ad esempio persone non autosufficienti o residenti in zone lontane dal centro abitato e non servite da farmacie oppure in situazioni di emergenza, rendendo tale servizio economicamente sostenibile e socialmente utile.

Un altro aspetto critico della sanità in cui la farmacia potrebbe sicuramente rivelarsi una preziosa risorsa sono gli accessi ingiustificati ai pronto soccorsi ospedalieri. Da un indagine è emerso come il 15% degli accessi siano evitabili, accrescendo i tempi di attesa fino a 6 ore e di conseguenza aumentando anche rischi e costi per l’intero ospedale.

Se venisse data alla farmacia la possibilità di ospitare medici di medicina generale e pediatri, si riuscirebbe a sgravare i pronto soccorsi da casi perfettamente gestibili e risolvibili in ambiente non ospedaliero. Si realizzerebbe così un servizio integrato di assistenza, con una duplice funzione: fornire rapidamente risposte ai pazienti che vi si rivolgono e filtrando ed eventualmente indirizzando gli accessi verso un livello di assistenza più avanzato (Pronto Soccorso). Si può facilmente dedurre come un servizio di questo tipo possa diventare di grande supporto nella gestione di pazienti pediatrici e in momenti di picco di determinate patologie, come ad esempio l’influenza, che ogni anno causa un aumento degli accessi ai pronto soccorsi dal 10% al 30%, spesso non necessari. La farmacia, grazie alle strumentazioni a sua disposizione, grazie anche alla competenza dei farmacisti e grazie agli orari di apertura (basti pensare alla fascia notturna o al turno del fine settimana) potrebbe rivelarsi una risorsa di grande supporto per la salute dei cittadini e per non sovraffollare inutilmente i presidi ospedalieri. Il paziente troverebbe così assistenza medica qualificata e anche eventuali farmaci necessari alla risoluzione immediata e contestuale della problematica che lo affligge.

La farmacia può affermare ancora di più il suo ruolo di sostegno alla sanità anche attraverso la realizzazione di giornate informative al fine di promuovere la corretta gestione di patologie croniche. Un paziente e chi lo assiste, se informati e coscienti della patologia e delle varie implicazioni di questa, sapranno gestirla in maniera più corretta e consapevole, riducendo drasticamente rischi di complicazioni ed aumentando l’aderenza terapeutica. I risultati potrebbero essere ancora maggiori se a formare il paziente fosse non solo il farmacista, ma un team che comprenda anche medici, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti ed infermieri, così da integrare le diverse competenze e fornire una visione globale della patologia. Questo si tradurrebbe in una migliore qualità della vita del paziente e dei suo familiari e anche in un importante risparmio per il SSN, poiché un paziente ben informato, ben seguito e curato, ben sostenuto da familiari educati sulla patologia, presenterà meno recidive, avrà una qualità della vita nettamente migliore, si rivolgerà meno ad ambulatori e pronto soccorsi, gravando meno sull’economia sanitaria.

Tali giornate informative potrebbero avere anche una forte valenza preventiva, promuovendo sane e corrette abitudini in persone che non presentano nessuna patologia, trattando argomenti quali il corretto utilizzo degli antibiotici e degli antiinfiammatori, nozioni di base su medicazioni di ferite superficiali, la comprensione e la gestione del dolore del bambino, le basi di una alimentazione corretta e molto altro, così da rendere la popolazione più informata e pronta alla gestione di piccoli eventi patologici.

Qualora gli spazi della farmacia non consentano la realizzazione di tali corsi anche con piccoli gruppi, il farmacista potrà esplicare il proprio ruolo di educatore sanitario portando le proprie competenze in altre realtà della comunità: un team perfettamente integrato di farmacisti, medici e infermieri potrebbe realizzare nelle scuole, nei luoghi di lavoro e dovunque sia necessario, corsi sul corretto uso dei farmaci, sul riconoscimento di sintomi di patologie diffuse, su medicazione e trattamento di ferite ed ustioni, sulla individuazione dei più comuni segni di punture di insetti e la corretta gestione di emergenze mediche.

Al fine di offrire un servizio puntuale ed efficace, sarebbe di grande sostegno per il farmacista poter accedere alle informazioni cliniche del paziente contenute nel fascicolo sanitario elettronico, così da essere costantemente informato sulle patologie in atto e soprattutto sui farmaci assunti.

Con l’aumento di comorbidità e polimorbidità aumentano, infatti, anche i rischi di interazioni tra farmaci: qualora il paziente si rivolgesse al farmacista anche per una banale influenza, il professionista dovrebbe sempre essere informato sulle terapie che il paziente assume. Grazie alle proprie competenze e al supporto di software gestionali sempre aggiornati, si ridurrebbe drasticamente il rischio di incorrere in errori sulla somministrazione di farmaci, poiché anche farmaci di automedicazione, in presenza di determinate patologie o se assunti in contemporanea ad altre terapie, possono causare gravi conseguenze per la salute del paziente.

La quasi totalità dei pazienti ha la sua farmacia di riferimento, dove acquista periodicamente i farmaci per la sua patologia cronica, ma può accadere che per patologie transitorie, influenza, mal di testa o mal di denti improvviso, sia costretto a recarsi presso un’altra farmacia, magari vicino al luogo di lavoro. Il secondo farmacista non può conoscere la situazione clinica del paziente e, consigliando un prodotto da banco anche solo per una banale influenza, questo potrebbe rivelarsi rischioso per la salute del paziente (decongestionanti nasali per gli ipertesi, farmaci contenenti zucchero per i diabetici..). Non sempre si ha tempo e modo di fare molte domande al paziente ma, con un sistema digitalizzato di informazioni, sarebbe sufficiente inserire il codice fiscale per conoscere immediatamente potenziali interazioni pericolose per il paziente ed evitare rischi per la salute della persona.

Tale database sarebbe di fondamentale importanza per il paziente e per il farmacista poiché ci troviamo e ci troveremo sempre più in presenza di pazienti seguiti da specialisti diversi per diverse patologie che però spesso non dialogano fra loro e frequentemente non sono a conoscenza di terapie già in corso; la farmacia ed il farmacista potrebbero sicuramente rappresentare un perfetto punto di unione competente ed informato, affinché si abbia la certezza che le terapie prescritte non siano in contrasto con la situazione clinica del paziente.

Al fine di garantire un’assistenza completa ed altamente specializzata, il farmacista deve costantemente aggiornarsi e formarsi, anche per essere stimolato professionalmente e personalmente, senza che si perda entusiasmo per il proprio lavoro che, negli anni, rischia di diventare monotono e ripetitivo. Purtroppo in Italia, a differenza di altri paesi europei e fatta eccezione per rare grandi realtà, il farmacista ha poche prospettive di carriera. Gli aggiornamenti, la formazione e gli approfondimenti, fatta eccezione per i corsi ECM, si basano esclusivamente sulla volontà del singolo farmacista di aumentare le proprie competenze, ottenendo sicuramente grandi soddisfazioni personali e professionali, ma restando fermo a livello di carriera.

Si potrebbe pensare di rendere più stimolante la vita professionale dei farmacisti ideando delle abilitazioni specifiche: un sistema di mini-corsi con esame finale per specializzarsi in diversi ambiti, come ad esempio il follow-up di pazienti affetti da determinate patologie croniche, la gestione di pazienti pediatrici, geriatrici, la rianimazione cardiopolmonare e molto altro. Per il paziente sapere di potersi rivolgere ad un farmacista specificamente formato per la propria patologia ed integrato con SSN grazie al contatto diretto con medici e centri specializzati, si rivelerebbe sicuramente di grande sostegno, diventando così un punto di riferimento sanitario sempre più importante. Non si tratterebbe di una sovrapposizione con lo specialista medico, ma di uno servizio integrato e fondamentale per il monitoraggio della situazione di salute del paziente, senza che questo debba recarsi in strutture lontane, ma trovando competenze e professionalità in un ambiente idoneo ma di più facile  e rapido accesso. Il farmacista, stimolato e formato, sarà ancora di più professionista della salute e garanzia per il cliente/paziente. Il farmacista, conoscendo ed occupandosi a tutto tondo del paziente, potrà seguirlo anche da punto di vista umano, mettendo al centro il paziente nella sua totalità e non la singola patologia. Curare l’aspetto psicologico ed umano del paziente, non occupandosi solamente del sintomo o del farmaco, aiuterà il malato ad affrontare con più serenità e  consapevolezza il percorso terapeutico, raggiungendo più efficacemente e rapidamente i risultati sperati ed attesi.

Sarebbe fondamentale avere strumenti tecnologici sempre più all’avanguardia (siti internet, App per smartphone..) per informare la comunità dei servizi e dei professionisti offerti dalle singole farmacie; basti pensare a quanto sarebbe comodo se un paziente potesse sapere, senza muoversi da casa ed in tempo reale, se un farmaco, un esame diagnostico, un medico o un farmacista specializzato nella sua patologia fossero in quel momento disponibili in una farmacia nelle sue vicinanze. Sebbene potrebbe non essere un parametro misurabile scientificamente, la possibilità di ricevere tali informazioni si tradurrebbe sicuramente in una migliore qualità di vita, in una maggiore serenità e tranquillità e in una più efficiente gestione della patologia.

La farmacia del futuro ricoprirà un ruolo sempre più centrale ed importante nella gestione dei pazienti, in particolare di quelli cronici o in condizioni di difficoltà. Garantirà esami diagnostici sempre maggiori ed accessibili, orari di apertura che rispondano alle crescenti esigenze della popolazione, team di specialisti in cui il farmacista ricoprirà il fondamentale ruolo di fulcro, affinché venga garantita una gestione completa ed integrata del paziente in un’unica realtà, minimizzando spostamenti e costi sia personali sia del Sistema Sanitario Nazionale. Il tutto si tradurrà in una migliore assistenza al paziente, in una più efficiente gestione di cronicità e criticità e in un alleggerimento del carico che attualmente devono sostenere i presidi ospedalieri con un consistente risparmio di risorse fisiche ed economiche.

La farmacia affermerà e confermerà così sempre più il ruolo centrale che ricopre nella tutela e garanzia della salute dei cittadini.

La nostra professione sarà ancora più interessante e stimolante, porteremo la nostra preparazione sempre più a servizio del paziente e della comunità, accresceremo le nostre competenze di pari passo alle necessità della popolazione e diventeremo un punto di riferimento costante per la salute di tutti.