Il virus Hiv

Hiv: i passi in avanti della ricerca e l’importanza della comunicazione come prevenzione del virus .

Tra gli anni ottanta e novanta l’arrivo del virus Hiv seminava panico e terrore, anche perché un esito positivo equivaleva ad una sentenza di morte. Dopo i molti casi di contagio tra gli anni ottanta e gli anni novantada una paura generalizzata, il virus dell’ Hiv sembra non riguardare più gran parte della popolazione. Nel 2017 in Italia sono state segnalate 3.443 nuove diagnosi da infezione da Hiv. Bisogna aggiungere che più di 6 mila persone in fase avanzata non sono state ancora diagnosticate. Se la prevenzione, l’utilizzo di contraccettivi e una educazione sessuale sono la strategia migliore per sconfiggere il virus la ricerca medica ha fatto passi da gigante. Ad oggi ancora non esiste una cura definitiva ma i farmaci antiretrovirali ( ARV) ad oggi disponibili con combinazioni in un’unica pillola permettono di tenere sotto controllo il virus e di poter vivere una vita praticamente normale. Se si ritiene stati potenzialmente esposti nel virus nelle ultime 72 ore si può ricorrere al PEP (profilassi post-esposizione) della durata di un mese recandosi in un reparto ospedaliero di malattie infettive.  Il virus non è ancora stato sconfitto ma è possibile tenerlo sotto controllo. La ricerca fa ben sperare che nei prossimi anni si possa venire a farmaci sempre più efficaci capaci di annientare il virus come è successo per l’epatite C. La soluzione a cui ricercatori e scienziati stanno lavorando è quella di un vaccino anti Hiv, soluzione ancora complessa alla quale la ricerca e il mondo medico devono puntare come obiettivo.  La comunicazione istituzionale ma anche dei divulgatori scientifici è di grande importanza: da una parte bisogna sensibilizzare senza mai abbassare la guardia l’utilizzo di contraccettivi, dall’altra sensibilizzare l’utilizzo dei test per poter fermare l’infezione e curare con i farmaci sempre più innovativi una possibile sieropositività. La comunicazione scientifica deve inoltre fare chiarezza sulle modalità di contagio, escludendo le false credenze su contagi impossibili che oltre ad allontanare dalla prevenzione creano una assurda esclusione sociale nei confronti dei sieropositivi. In fenomeni complessi e delicati come il virus dell’Hiv bisogna sottolineare l’importanza della divulgazione scientifica che richiede comunicatori competenti e capaci di informare su temi delicati sapendo rendere semplici le informazioni per un pubblico generalista, soprattutto nell’era della digitalizzazione che crea informazioni che poggiano su asserzioni false e su fake news.

Federico Ruggeri