Che cos’è una farmacia?

Forse, oggi, prima di qualunque altra cosa, abbiamo bisogno di ridefinire il concetto stesso di farmacia perché appare sempre di più smarrito fra il rimpianto di un passato glorioso e la nuova necessità di sbarcare il lunario.
In realtà, passato e presente non sono equiparabili perché sono figli di due epoche completamente diverse. Li accomuna il bisogno di identificare un ruolo professionale, ieri più vicino a quello medico, oggi più tecnico e più proiettato verso il cliente.
Tuttavia se la legge ci verrebbe in aiuto indicando gli ambiti di lavoro dei farmacisti, è la farmacia che sembra non avere più una collocazione precisa, sempre più in bilico tra il negozio di lusso e il piccolo supermercato.
Il primo a risultarne confuso è proprio il paziente: fatica ad orientarsi fra offerte variegate e ridondanti e spesso non la riconosce come il luogo in cui cercare soluzioni ai suoi problemi di cura e di salute, lasciato solo a scegliere rimedi che di fatto conosce solo attraverso le informazioni necessariamente superficiali ed interessate della pubblicità.
Quindi: che cos’è, o, perlomeno, che cosa dovrebbe essere, oggi, una farmacia?
Prima di tutto, un presidio sociale, un luogo, cioè, in cui la scienza medica diventa fruibile dalle persone al fine di garantire l’accesso alle terapie. Un luogo di persone e in cui le persone, con la mediazione dei farmacisti, possono ricevere tutta l’assistenza necessaria affinché le terapie prescritte dai medici possano risultare semplici da assumere, comprensibili ed efficaci, possono essere aiutate a superare un problema relativo alla loro salute, al loro benessere, alla loro sicurezza.
Non è poco.
Un presidio sociale ha il carattere dell’indispensabilità perché non vende prodotti, ma offre sostegno, dispensa soluzioni, si fa carico di molti bisogni in un momento, quello della malattia, in cui le persone sono più fragili e più esposte a molteplici difficoltà.
Per motivi di difficile comprensione, sembra forte l’orientamento di ampliare sempre di più il self-service ai clienti senza valutarne l’impatto negativo non solo in quanto limita drasticamente la fidelizzazione, ma soprattutto perché inficia l’aspettativa e la fiducia con la quale le persone scelgono di rivolgersi ad un farmacista.
Un presidio sociale ha il carattere di incontro, di collaborazione, di partecipazione fra individui al fine di tutelare il più grande patrimonio comune, la salute di tutti .

Dott.ssa Bianca Peretti