La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica che mira ad aumentare il volume del seno e ad esaltarne la forma attraverso l’inserimento di protesi mammarie in gel di silicone. L’obiettivo primario del chirurgo è quello di migliorare le proporzioni naturali della paziente e creare un profilo mammario più gradevole e simmetrico.
Non esiste una “paziente tipo” per questo intervento, le donne si sottopongono alla mastoplastica additiva per diverse ragioni: aumentare le dimensioni del proprio seno, correggere grossolane asimmetrie di forma, ridare volume ad un seno svuotato dopo gravidanze o allattamenti, riequilibrare la linea del seno con quella dei fianchi, aumentare la propria autostima.
Negli ultimi decenni sono stati fatti notevoli progressi sia nei materiali che nelle tecniche chirurgiche, tali da posizionare questo intervento al primo posto tra i più eseguiti, sia in Italia che nel mondo.
Le protesi attualmente disponibili sul mercato sono sostanzialmente di due tipi: rotonde o anatomiche, con le seconde sicuramente preferibili per un risultato più naturale e anatomico. Entrambe sono riempite di un gel di silicone “coesivo” e possono avere una superficie testurizzata (rugosa) o nanotesturizzata (liscia). Recentemente sono state inoltre introdotte protesi più “leggere”, ottenute utilizzando materiali sempre più innovativi e biocompatibili (B-Lite).
Le protesi vengono inserite tramite piccole incisioni lungo il solco sottomammario o nella metà inferiore della circonferenza areolare, per poter meglio nascondere le cicatrici residue.
Personalmente, da diversi anni ormai, utilizzo la cosiddetta “no touch technique” in cui la manipolazione delle protesi è ridotta al minimo e la loro introduzione, anche attraverso cicatrici molto piccole, è estremamente facilitata da un apposito device sterile (Keller Funnel).
L’intervento viene eseguito in anestesia generale o sedazione profonda, generalmente con un ricovero di una notte, per maggiore sicurezza della paziente.
La mia personale filosofia è quella di dare un risultato finale che risulti il più armonioso e naturale possibile, senza le esagerazioni del passato.
Meglio una bella forma che un volume “esplosivo”!
Dott Giorgio Galassi