La Medicina Sostenibile (parte prima)

La Medicina Sostenibile (parte prima)

Grazie alla ricerca scientifica e allo sviluppo della tecnologia, la medicina sta diventando sempre più efficace nel prolungare la vita umana, anche se ciò non sempre coincide con il miglioramento della qualità di vita.

Da questo mese e nei successivi affronteremo alcuni problemi che investiranno la medicina dei prossimi anni.

Per Medicina Sostenibile si intende una sanità organizzata in sistemi ed algoritmi virtuosi che portano non solo salute e benessere ma anche recuperano l’individuo all’attività produttiva e sviluppano indotti per aziende che operano attorno alla salute.

Ma la medicina sostenibile propone in più un nuovo stile per vivere la sanità recuperando la persona alla società e favorendo cure sempre meno ospedalizzate e più personalizzate.

Questo sistema per potersi mantenere all’infinito dovrebbe farlo con risorse proprie con impatto sociale zero o ancora meglio in attivo.

La natura è organizzata per sistemi sostenibili complessi che chiamiamo ecosistemi e che riescono a garantire il migliore dei risultati per il minimo sforzo energetico.
Per similitudine, Medicina Sostenibile sarà una rete di sistemi incrociati e virtuosi che prelevano risorse dagli stessi sistemi che ne traggono vantaggio.

Riuscirà la medicina con i suoi progressi ad auto mantenersi o perlomeno a non gravare così pesantemente sulle casse dello stato impedendo così il prelievo di risorse così ingenti che potrebbero essere utilizzate per Istruzione e Ricerca parliamo di Medicina Sostenibile.

Offriremo vari spunti su alcuni argomenti cruciali stimolando il lettore a tematiche che diventeranno oggetto di dibattiti etici nei prossimi anni.

Sicuramente una tra le più importanti conquiste della storia è stata l’aumento spettacolare dell’aspettativa di vita in questi ultimi due secoli.

Ossia non semplicemente curare ma porsi il problema, curare le malattie mantenendo sani e non curare esasperatamente per mantenere in vita.

Per Medicina Sostenibile vogliono soprattutto intendersi tutte quelle implementazioni di risorse e modelli organizzativi che permettono di vedere la sanità non solo erogatore di prestazioni mediche che prosciugano le risorse economiche di un paese ma come un sistema virtuoso che permetta di porre le basi per un popolazione sana ed erogatrice di risorse.

Promuovere tutte quelle iniziative ed una assennata legislazione sanitaria, atta a favorire stili di vita e corretta alimentazione che permettano il benessere e lo stare in salute prima ancora che curarsi da malattie.

INVECCHIAMENTO ed IMMORTALITA’

Gli antichi greci, a cui dobbiamo il pregio di aver saputo trasporre nei miti emozioni, sensazioni e stati d’animo, ci propongono il mito della immortalità.

 

Il mito narra che Eos, Dea dell’Aurora, essendosi innamorata di Titone chiese a Zeus di donare a quest’ultimo l’immortalità, come a tutti gli dei. Zeus per le continue insistenze di Eos la accontentò donando a Titone l’immortalità senza però garantirgli l’eterna giovinezza di cui invece godevano tutti gli dei.

Titone invecchiando si accorse di essere praticamente imprigionato in un corpo immortale, cercò di uccidersi invano e ciò lo fece presto impazzire e diventare demente. Vedendo il suo amato diventare sempre più vecchio e privo di forze, debole e demente, Eos mossa a pietà lo trasformò in cicala che frinisce all’infinito.

Quindi, come più avanti ci suggerirà Marlowe, ripreso 200 anni dopo da Goethe nel Faustus, la ricerca della eterna giovinezza porta inevitabilmente a demenza e pazzia.

 

Il destino di Titone è la sfida della nostra medicina: saremo sempre più longevi, ma sempre più acciaccati, deboli, malati. Il mito di Titone invece ci rammenta che la vera immortalità non è quella di sfuggire alla morte della carne ma di lasciare indelebile nel futuro il proprio ricordo.

Questa immortalità la attuiamo sotto tre forme: spirituale, genetica e culturale.

Sopravviviamo ogni giorno con le nostre azioni, opere e tutti i nostri impegni motivazionali e le idee che generiamo e portiamo a termine; sopravviviamo tramandando i nostri geni ai nostri figli e sopravviviamo accettando l’ipotesi di un’anima nell’aldilà.

Ma adesso tralasciamo questi problemi che appaiono più metafisici che pratici per comprendere come invecchiamento e morte diventeranno problemi fondamentali di questo secolo.

(Fine Parte Prima)

Dott. Enzo Primerano