L’uso dei prodotti fitoterapici in gravidanza

L’USO DEI PRODOTTI FITOTERAPICI IN GRAVIDANZA

 

Spesso accade che la donna in stato di gravidanza abbia bisogno di terapie mediche al fine di risolvere disturbi che colpiscono l’apparato genito-urinario , l’insonnia oppure le nausee e molto di frequente la stitichezza .  In questi casi la paziente in questione per timore di arrecare danni al nascituro respinge ogni tipo di rimedio sia esso farmacologico o appartenente alla cosiddetta “medicina non convenzionale” . In effetti è opportuno usare molta cautela , soprattutto nel primo trimestre di gestazione , periodo in cui si manifestano frequenti episodi di nausea e costante sensazione di gonfiore e pesantezza di stomaco , se il sintomo perdura e diviene limitante per una serena vita gestazionale il consiglio di uno specialista della salute quale è il farmacista  può rappresentare una buona strada da percorrere al fine di limitare i fastidiosi inconvenienti con i quali ci si deve confrontare . La sperimentazione in gravidanza è evidentemente pressoché nulla , per questo motivo non è possibile elencare in maniera netta e decisa una tabella di rimedi fitoterapici adatti a far svanire i fastidiosi sintomi menzionati . Viceversa è opportuno sottolineare quelli che sono i pericoli per il feto e per la mamma . Le piante officinali ricche di alcaloidi ed oli essenziali rappresentano un pericolo importante da non sottovalutare , ad esempio la Propoli è una pianta che contiene oli essenziali e la Borragine   invece contiene alcaloidi, ( Anche se quest’ultima sembra abbia la capacità di stimolare la secrezione lattea , rimedio da prendere in considerazione solo se consigliato dal medico curante ) entrambi sono da evitare e soprattutto è opportuno evitare l’impiego di medicamenti all’inizio della gravidanza ovvero dal momento del concepimento fino al quattordicesimo giorno ( blastogenesi ) periodo in cui è piuttosto elevato il rischio teratogeno e nel periodo immediatamente successivo fino al terzo mese (embriogenesi) in cui si potrebbe andare incontro al rischio di malformazioni fetali in particolar modo se si persegue una sconsiderata somministrazione di rimedi terapeutici .  Un altro nemico della futura mamma è la caffeina , il consumo eccessivo di tazze di caffè potrebbe danneggiare il feto in quanto viene  alterata in modo significativo la circolazione sanguigna a livello placentare , lo stesso discorso è valido per la nicotina , grandi fumatrici infatti vanno più facilmente incontro al rischio del distacco della placenta . Molto spesso capita che la donna scopra tardi di essere in stato interessante ed è per questo che un monitoraggio scrupoloso da parte del medico curante assicura uno stato di salute utile , evidentemente sempre , ma soprattutto nel caso in cui una coppia stia cercando di avere figli . L’Arnica e l’Erba medica hanno un elevato effetto teratogeno sul feto , così come la China e la Vinca e quindi  è opportuno evitare il loro impiego .  Moltissime piante officinali usate in gravidanza possono determinare gravi complicanze in seguito ad un effetto lassativo quali la Senna e la Cascara in quanto ricche di droghe antrachinoniche .  Un discorso parallelo ed analogo è evidente che si debba fare anche nel periodo dell’allattamento , proprio perché molti rimedi che hanno la capacità di arrivare al latte materno assimilati dal lattante  possono provocare danni anche seri , in linea generale in allattamento vale il discorso fatto per la gravidanza ed in più  è opportuno evitare psicofarmaci  ,  eccitanti e FANS dove in quest’ultimo caso si potrebbe andare incontro a gravi emorragie .

Dott Filippo d’Alfonso