COSA PUO’ FARE UNA DONNA PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA IN MENOPAUSA?

 

RIMEDI FARMACOLOGICI

1)TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA CON ESTROGENI

I benefici della terapia ormonale sostitutiva in menopausa sono oggigiorno universalmente riconosciuti sia per quanto concerne i suoi effetti nel controllo della sintomatologia climaterica acuta (vampate, sudorazioni, modificazioni del tono dell’umore) che per quanto concerne il suo ruolo nella prevenzione dei disturbi a breve e medio termine (alterazioni uro-genitali, incremento del rischio cardiovascolare, ed osteoporosi). Il cardine dell’intervento farmacologico è la somministrazione di estrogeni cioè di quelle sostanze non più prodotte dall’ovaio (17 beta estradiolo); a queste si affianca solitamente un progestinico (ormone prodotto nella seconda metà del ciclo mestruale) che tende a prevenire e praticamente azzerare eventuali effetti indesiderati a livello endometriale (tessuto interno all’utero che può essere stimolato in senso patologico da un lungo trattamento estrogenico); l’associazione del progestinico infatti è ritenuta inutile in quelle pazienti che hanno subito l’asportazione dell’utero. Nel trattamento estrogenico o estro-progestinico (definito combinato) è importante il concetto della dose minima efficace: l’effetto positivo deve essere raggiunto con la dose più bassa possibile al fine di minimizzare gli effetti indesiderati quali la fastidiosa ritenzione idrica, la tensione mammaria ed i sanguinamenti uterini. Quindi si dovrà sempre cominciare con dosi basse per poi eventualmente incrementarle progressivamente.

LE VIE DI SOMMINISTRAZIONE: orale, sottocutanea, endovaginale e con i cosiddetti “cerotti” (sistemi transdermici) che hanno raggiunto dimensioni molto piccole.

Non esistono limiti precisi di durata ma un periodo massimo di sei anni è considerato molto sicuro. La durata del trattamento sarà concordata con il ginecologo dalla eventuale insorgenza di complicanze od effetti collaterali o dalla comparsa di controindicazioni.

E’ controindicata in chi ha avuto un tumore alla mammella, all’utero o all’ovaio, in chi è obesa, ha pregresse trombosi, flebiti, epatiti acute o croniche, emicrania con aurea. E nelle fumatrici.

 

2)TERAPIA CON FITOESTROGENI

Molto spesso per la persistenza di dubbi o paure tendono a far sì che la donna in menopausa rifiuti la terapia ormonale sostitutiva.

Per ovviare almeno in parte a queste problematiche e poter quindi offrire alla donna delle alternative la ricerca scientifica ha focalizzato i propri sforzi sulla individuazione di molecole alternative che possano in qualche modo supplire alle conseguenze del deficit estrogenico proprio della menopausa. Recentemente, fra le varie molecole prese in esame, una parte dell’attenzione dei ricercatori si è focalizzata sui fitoestrogeni.

I fitoestrogeni sono, infatti, delle molecole presenti in numerose piante (ma soprattutto nella soia e nei suoi derivati) per lo più sotto forma di precursori che poi vengono metabolizzati all’interno dell’organismo, ed in particolare ad opera della flora batterica intestinale, nei corrispondenti metaboliti attivi.

L’attenzione nei confronti di queste sostanze nasce principalmente da constatazioni di ordine epidemiologico da cui si è evidenziata una ridotta incidenza di patologie correlate alla menopausa in quelle popolazioni, come gli orientali, la cui dieta è caratterizzata da un elevato apporto di soia. Da queste prime osservazioni sono quindi nati una serie di studi che hanno messo in evidenza come effettivamente queste molecole siano in grado di influenzare il metabolismo degli ormoni sessuali e come probabilmente essi possano un ruolo positivo su molti aspetti correlati alla menopausa.

Riguardo agli effetti dei fitoestrogeni sulla sintomatologia climaterica i dati al momento presenti in letteratura appaiono piuttosto discordanti..

Trattamenti Fitoterapici

Le piante ricche di ormoni vegetali maggiormente utilizzate per il trattamento fitoterapico della menopausa sono principalmente la Soia, la Cimicifuga, il Trifoglio, ricche di fitoestrogeni, e la Dioscorea o Igname selvatico, ricco di fitoprogestinici.

RIMEDI NON FARMACOLOGICI

ATTIVITA’ FISICA Un esercizio regolare , anche mezz’ora al giorno in a piedi o in bicicletta, ha una buona influenza su vampate, umore e malattie cardiovascolari. Attività fisiche che impegnino il pavimento pelvico come la ginnastica yoga aiuta a prevenire l’incontinenza urinaria ed i problemi di prolasso urogenitale.

 

ALIMENTAZIONE L’alimentazione deve essere il più possibile varia, ma secondo la formula “di tutto di meno”, al fine di garantire un adeguato apporto di grassi, proteine, zuccheri, vitamine e sali minerali.

FUMO DI SIGARETTE  Il fumo di sigaretta può anticipare la menopausa probabilmente attraverso un danno diretto sulle ovaie. Chi fuma ha una maggiore probabilità di avere la propria menopausa anticipata di circa due anni.

Infine un ultimo consiglio: Non smettere di apprezzare le cose belle della vita, non chiudersi in se stesse, e chi ha un sogno nel cassetto provi a realizzarlo.

Dott Roberto Veneri