IL FARMACISTA E L’AROMATERAPIA

IL FARMACISTA E L’AROMATERAPIA

L’Aromaterapia utilizza la Materia Aromatica (Oli Essenziali; Essenze; Idrolati) con lo scopo di intervenire, in modo efficace, in cura o in prevenzione nel trattamento di un ampio spettro di patologie e disagi fisici, psicosomatici o emozionali, impieghi riguardo ai quali se ne sente spesso parlare come se, in un certo senso essa fosse in grado di “affascinare” il consumatore, ma anche qualche “terapeuta improvvisato” in ragione delle straordinarie proprietà curative e non solo, ed è forse normale che il farmacista guardi ad essa con una iniziale diffidenza, resa più forte dall’elevato numero di sedicenti “esperti”, che esperti non sono, e che ne parlano con un tono “new age” che appare in contrasto con la professionalità ed il rigore scientifico cui per sua natura il farmacista è abituato.

Questa diffidenza però può e deve essere superata dal momento che l’Aromaterapia non è affatto una sorta di “rimedio empirico” nato dalla fantasia di improvvisati “curatori”, ma una vera e propria tecnica terapeutica che ha alla sua base le stesse discipline che sottendono alla terapia farmacologica classica: la chimica e la fisiologia.

La caratteristica principale della Materia Aromatica (Oli essenziali ed Idrolati, prodotto della distillazione in corrente di vapore ed Essenze, prodotto della pressione a freddo con mezzo meccanico) è infatti quella di essere analizzabile e classificabile dal punto di vista chimico ed in questo senso essa è in tutto e per tutto da considerare pari al farmaco, tanto che, se ci si vuole esprimere correttamente riguardo ad essa, è corretto parlare di “allopatia naturale”.

Sono infatti le molecole chimiche in essa contenute a determinarne le proprietà terapeutiche, la tossicità, le eventuali controindicazioni ma non solo, esse rendono anche ragione dell’estrema versatilità della Materia Aromatica dal momento che in un singolo olio essenziale o essenza sono presenti oltre 150 molecole ciascuna con proprie caratteristiche specifiche.

In seguito all’analisi della Materia Aromatica estratta il Laboratorio produttore è poi in grado di individuare la “molecola caratterizzante”, quella che ne definisce in maniera incontrovertibile le proprietà, i dosaggi, la tossicità e le controindicazioni. Si parla di chemiotipo e conoscerlo rende possibile un utilizzo in sicurezza e precisione.

Il chemiotipo che non è necessariamente determinato dalla molecola presente in quantità maggiore nell’olio essenziale o essenza, ma piuttosto da quella in grado di dare carattere alla Materia Aromatica in oggetto e dipende principalmente dal luogo di provenienza della pianta, dal clima annuale, dal tipo di terreno e da una serie di caratteristiche che fanno capo allo specifico esemplare di pianta da cui avviene l’estrazione: esso può infatti essere diverso anche quando dal punto di vista botanico la pianta è la stessa, nel caso di un olio essenziale di Rosmarinus officinalis ad esempio, potremo avere un chemiotipo (CT) verbenone, che ha un particolare tropismo per il parenchima epatico ed ha una ottima funzione detox, ma anche un CT canfora che ha invece azione topica ed agisce sulle infiammazioni osteoarticolari e, ancora un CT a cineolo che lavora sulla componente respiratoria e risulta indicato in caso di bronchiti, sinusiti, disturbi respiratori in genere. La pianta di origine è la stessa, le molecole caratterizzanti la Materia Aromatica cambiano e con esse usi, modalità di somministrazione, dosaggi e tossicità.

Per questo motivo l’Aromaterapia deve essere interpretata come allopatia, anche se di origine naturale, e la sua somministrazione, oltre all’utilizzo topico o inalatorio, prevede anche la via orale da attuarsi sempre sotto la attenta supervisione di un terapeuta specializzato ed eventualmente, sempre a giudizio del terapeuta, integrata alla medicina accademica ma in ogni caso sempre nel rispetto dei suoi canoni e protocolli, così come previsto dall’indirizzo normativo accordato dalla Commissione Europea di Bruxelles. Lo straordinario potere di penetrazione topica della Materia Aromatica, dovuto alle sue caratteristiche di elevata lipofilia, ne fanno uno strumento prezioso in termini di applicazione esterna anche se è bene precisare che in caso di Materia Aromatica è davvero sottile la linea di confine fra utilizzo esterno ed interno dal momento che, quando applicata topicamente essa raggiunge con facilità il microcircolo e con esso l’intero organismo (attraverso un vero e proprio assorbimento transdermico), inoltre le molecole che la costituiscono sono per loro natura volatili e si mescolano rapidamente al mezzo gassoso (aria) per cui da un lato vengono “respirate” ed attraverso la via polmonare possono raggiungere ancora una volta quella circolatoria; allo stesso tempo, una volta preso contatto con la mucosa nasale le molecole odorose (odoranti) impattano recettori specifici (Recettori Olfattivi – OR) che determinano la trasmissione di un segnale in grado di impattare senza alcuna rielaborazione (a differenza di quanto accade per gli altri organi di senso) tre zone specifiche del cervello: l’ipotalamo, sede del controllo ormonale, il cervello limbico, sede delle emozioni e l’ippocampo, sede delle memorie olfattive.

Anche l’uso orale, sempre mediato da un veicolo, riveste una grande importanza ma non rappresenta sempre la via più efficace né, in alcuni casi la più idonea.

Risulta pertanto evidente non solo l’ampio campo d’azione della Materia Aromatica ma anche che ci troviamo di fronte al più potente strumento terapeutico presente in Natura: questo è il motivo per cui deve essere, e si auspica diventi, esclusivo appannaggio del professionista, medico o farmacista a seconda del caso, ma anche che il professionista si impegni ad includerlo nel proprio “armamentario terapeutico” vincendo la naturale diffidenza generata da un inizio un po’ confuso con le cosiddette “terapie alternative” che sono ben altra cosa.

Gli studi scientifici in merito sono ormai numerosi ed è possibile documentarsi per iniziare ad utilizzare la Materia Aromatica, la raccomandazione è quella di formarsi in modo attento e consapevole  per poterne fare uno strumento efficace ed al tempo stesso sicuro attraverso un consiglio attento e frutto di una preparazione adeguata.

Il farmacista, così come il medico, proprio in virtù degli studi compiuti, possiede già tutte le basi per una corretta comprensione ed un utilizzo in sicurezza, si tratta esclusivamente di addentrarsi un po’ più nello specifico e prepararsi correttamente tanto nel consiglio quanto nella scelta del Laboratorio cui affidarsi (la qualità della Materia Aromatica è un altro importante elemento di sicurezza, pertanto il Laboratorio produttore deve essere scelto con estrema attenzione e consapevolezza delle caratteristiche richieste per un uso in sicurezza) per arrivare ad un utilizzo che porterà risultati di grande efficacia ed importanti soddisfazioni.

 

Dr Stefania Sartoris

dr.sartoris.stefania@gmail.com

Farmacista – Biologo – Naturopata

Titolare di Farmacia

Professore a contratto presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università degli Studi di Torino

Formatore in Aromaterapia

Autore dei libri “NON SOLO CIBO” Ed EDISES UNIVERSITARIA

                            “AROMATERAPIA. UN PERCORSO SCIENTIFICO” Ed PMEDITORE (in uscita a maggio)

Organizzatore di formazioni frontali ed online (contatti via mail per informazioni)

Consulente in Aromaterapia